Ostra Vetere: E’ questa la giusta commemorazione dei defunti? |
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Sabato 01 Novembre 2014 22:26 |
Anche quest’anno l’amministrazione comunale ha divulgato sul suo sito istituzionale, proprio ieri 31 ottobre 2014, il manifesto in vista della Commemorazione dei defunti di che ricorre domani 2 novembre. Sul manifesto, intestato appunto “Comune di Ostra Vetere (Provincia di Ancona) Commemorazione dei Defunti 2 Novembre 2014”, campeggia una corona di fiori e una legenda: “Io non sono lontano, sono solo dall’altra parte del cammino (Charles Peguy) L’Amministrazione Comunale”. “montenovonostro” apprezza il pensiero che ha
mosso l’amministrazione comunale al doveroso ricordo dei tanti compaesani defunti che, dopo essere stati tra noi e aver operato una vita per far crescere il paese, hanno ora trovato la loro ultima dimora nel cimitero comunale. Non sono scomparsi, fin quando li ricordiamo. E li ricordiamo anche con il bel gesto di pietà umana, deponendo un fiore sulla loro tomba. Anche la “legenda” del manifesto sottintende la presenza dei defunti accanto a noi, seppure altrove. E l’ “altrove” è, almeno per quel che di loro resta della materia, l’ultima dimora perenne in cui il loro corpo è stato sepolto. “montenovonostro” usa intenzionalmente la dizione “ultima dimora perenne” nella stessa accezione scritta i tante lapidi che sigillano i loculi cimiteriali: “ultima dimora perenne”. E’ lì che dovremo finire tutti, prima o poi. Più “poi” che “prima”, naturalmente, consolandoci intanto al pensiero che i posteri serberanno incorrotto il nostro ricordo, anche se il nostro corpo corruttibile verrà trasformato. A ricordarglielo saranno anche le lapidi che sigillano la loro “ultima dimora perenne”. Ma è proprio il richiamo all’ “ultima dimora perenne” che ci mette angoscia di fronte allo spettacolo lacrimevole di tante tombe sfondate, con le lapidi infrante, svuotate delle bare e dei resti incorrotti e ri-sepolti ora sottoterra, in un ossario naturale in attesa della definitiva corruzione. Ma allora i loculi non erano “l’ultima dimora”! Tantomeno “perenne”! Che cosa sta succedendo al cimitero comunale, nel silenzio doloroso di uno scempio così freddamente calcolatore della memoria dei nostri morti? Si stringe il cuore a vedere quelle croci infilzate in terra: i morti sono stati sfrattati per rivenderne il posto! Perché si tollera il mercimonio dei loculi riciclati? Si sfrattano i defunti senza tanti riguardi, pur con la finzione di un manifesto floreale collettivo. No, questa non è pietà. Non si deve fare così. Non si può condividere una simile pratica cinica. Commemorare i defunti impone rispetto per le loro spoglie mortali e per il luogo singolo in cui riposano. Ci perdonino, i morti, per questa beffa: lasciamo che li caccino di casa pur dicendo che li vogliono commemorare. Altro che chiacchiere bugiarde, qui si celebrano solo ombrosi silenzi. Di tomba.
da montenovonostro |