Ostra Vetere: Che anno sarà mai quello nuovo o siamo agli sgoccioli? |
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Giovedì 01 Gennaio 2015 23:27 |
E così è arrivato Capodanno. Ci siamo fatti gli auguri, sperando che l’anno nuovo sia migliore di quello appena cessato. Ma non speriamoci molto. Due notizie di stampa pubblicate oggi raggelano ogni residuo ottimismo, se mai ce ne fosse ancora in circolazione. La prima notizia riguarda, manco a dirlo, le tasse: Imu e Tasi. Viene prorogato al 2015 il tetto delle aliquote, il tetto massimo resta quindi quello previsto per quest'anno. La tassa sui servizi indivisibili sulla prima casa potrà arrivare fino al 2,5 per mille; la somma dei due tributi sugli altri immobili non potrà superare il 10,6 per mille. E' prevista la possibilità di inserire un ulteriore aumento dello 0,8 per mille, che porterà il tetto della prima casa al 3,3 per mille e all'11,4 per mille per gli altri immobili. Sono previste due rate di pagamento al 16 giugno e al 16 dicembre. I comuni dovranno rendere disponibili i modelli di pagamento precompilati, compresi quelli della tassa sui rifiuti. Per quanto riguarda invece la cosiddetta “Local tax”, cioè la “Tassa locale unica” che la politica corrente cerca di non farci comprendere nascondendo la sostanza sotto il tappeto del linguaggio straniero, sfuma l'ipotesi di introdurla dal prossimo anno. La tassa unica, che dovrebbe inglobare l'Imu e la Tasi, slitta al 2016. Ma c’è poco da tirare sospiri di sollievo. La situazione è ormai compromessa. La seconda notizia avverte infatti che dal Rapporto Giovani 2014 promosso dall'Istituto Giuseppe Toniolo in
collaborazione con l'Università Cattolica e con il sostegno di Fondazione Cariplo e di Intesa Sanpaolo con interviste a 5000 persone tra i 19 e i 32 anni, i giovani vedono le proprie capacità e intraprendenze indissolubilmente frenate dai limiti del sistema paese e dalle carenze della politica finora incapace di rimettere le nuove generazioni al centro della crescita. I giovani sono sempre più disillusi rispetto alla possibilità di trovare lavoro in Italia e sempre più disponibili a guardare fuori confine. La principale causa della disoccupazione è attribuita ai limiti dell'offerta del mercato del lavoro, a cui va aggiunta una mancanza d'investimenti in ricerca e sviluppo. Nel contesto attuale il 70% dei giovani vede il domani pieno di rischi ed incognite. L'obiettivo primario è quello di trovare un'occupazione retribuita. Le difficoltà a trovare un lavoro hanno intaccato nei giovani non solo la fiducia nelle istituzioni, ma hanno anche ridotto il senso di appartenenza sociale, portando i giovani a rifugiarsi nella rete parentale più ristretta al punto che solo il 35% circa ritiene che la maggior parte delle persone sia degna di fiducia. Se non è disperazione questa, poco ci manca. Siamo agli sgoccioli. E allora sarà arrivato il momento che l’attuale classe politica prenda atto di aver completamente fallito? O no? Altro che anno buono, quello che si apre ora.
da montenovonostro |