Tornando a spiegare i significati dei tre cardini ideologici che “montenovonostro” ha posto a base della sua azione civile e sociale (Libertà, Autonomia, Giustizia), non si può fare a meno di ricordare che essi sono anche la base culturale della identità popolare, il fondamento primo del senso di appartenenza ad una comunità che professa modi di sentire condivisi, ereditati da una lunga tradizione ideale comune. La tradizione non è mai espressione di conservatorismo: la tradizione eredita il senso di
elaborazione progressiva della “civiltà” di una comunità, che si evolve, certo, ma senza strappi, senza forzature, senza fughe in avanti. Ma lo fa con il passo certamente lento, ma continuo, costante, ragionato, filtrando le elaborazioni più disparate per accoglierne le migliori, le più significati, le più positive ed abbandonando quelle che non reggono alla prova dei fatti perché inadatte a sostenere efficacemente il peso dei loro stessi elementi costitutivi. La “tradizione” non è, quindi, “conservazione”, ma ponderata “evoluzione”, che ha in sé anche la forza riformatrice capace di “ri-formare” sé stessa, per tornare alla radice della sua esperienza. Ecco, le “radici” sono la base indispensabile per una crescita armoniosa della comunità. E tra le radici della nostra esperienza comunitaria non dobbiamo dimenticare lo strumento della veicolazione delle idee e delle informazioni: la lingua, o meglio, la “lingua popolare”, cioè il dialetto. Oggi, sabato 17 gennaio, ricorre la terza edizione della Giornata Nazionale del Dialetto e delle lingue locali. «Nel mondo ogni 14 giorni scompare una lingua locale, portando dietro di sé tradizioni, storia, cultura - ha detto il Presidente dell’Unione Nazionale delle Pro Loco d’Italia, Claudio Nardocci - Le Pro Loco hanno raccolto questo grido d’allarme sul fenomeno. Le lingue locali sono il collante che ci lega alle nostre radici». E insieme all’appello delle Pro Loco, che naturalmente “montenovonostro” condivide appieno, anche l’Istat fa sapere che oltre la metà degli italiani (il 53,1%) parla in prevalenza italiano in famiglia. La quota aumenta quando ci si intrattiene con gli amici (56,4%) e, in misura più consistente, quando si hanno relazioni con persone estranee (84,8%). L’uso prevalente del dialetto in famiglia riguarda il 9% della popolazione. L’uso prevalente dell’italiano decresce con l’aumentare dell’età a favore dell’uso combinato al dialetto. Anche il presidente di Legautonomie Lazio, Bruno Manzi, ha dichiarato: «I dialetti sono contemporaneamente elemento d’identità e d’integrazione. Essi non vanno praticati quindi come fattori di separazione e di divisioni, ma come elementi di una più complessa unità linguistica e culturale. È con questa prospettiva, come Associazione degli Enti locali, che abbiamo inteso promuovere il Premio». La Giornata prevede una serie di iniziative sul tema, organizzate dalle Pro Loco, da Associazioni culturali, biblioteche, con l’invito a proporre idee, anche sui social network quali la raccolta di libri, di testimonianze video e audio, rappresentazioni teatrali, letture di poesia, giochi di strada. Collegato all’evento, il Premio letterario nazionale «Salva la tua lingua locale». I premi alla poesia edita e inedita, prosa edita e inedita e quest’anno anche una sezione speciale autori SIAE verranno assegnati il 6 febbraio. “montenovonostro” concorda appieno con queste argomentazioni e lancia un appello ai compaesani: «Salva la tua lingua locale», «Salviamo il dialetto montenovese».
da montenovonostro |