Provincia: Toh, và! Dopo lungo sonno, adesso i sindacati lamentano il pasticciaccio delle nuove Province |
|
|
|
Giovedì 29 Gennaio 2015 16:24 |
Dopo i fuochi. E’ questa l’allocuzione tipica per designare i ritardatari che arrivano quando ormai la festa è conclusa. La usiamo ugualmente per definire la recentissima uscita dei sindacati unitari GCIL-CISL-UIL che, a proposito del riordino delle Province, lamentano: "Qualcuno intervenga al più presto". Lo dicono adesso. Toh, và! Proprio dopo i fuochi, quando ormai le carte sono fatte e la festa è finita. Adoperiamo ancora un’altra allocuzione a proposito della “festa” e
dei “fuochi”, non esattamente per indicare i festeggiamenti conclusi dallo spettacolo pirotecnico cui a Montenovo siamo attaccatissimi per la festa più grande dell’anno. No, no: qui per “festa” intendiamo proprio dire che è stata “fatta la festa alla Provincia”, sopprimendola, seppure a mezza via, e dopo i “fuochi iconoclasti” adesso rimane solo la cenere. E’ fin troppo facile per noi dire: “L’avevamo detto”. E in affetti l’abbiamo detto e ripetuto ormai da un anno e mezzo che “montenovonostro” non era d’accordo con simile improvvida soppressione, seppure a metà. Cosa ci rimane ora di quei servizi e di quelle strutture cui presiedevano le Province fino a poco tempo fa, se non la cenere di un fuoco vorace che distrugge tutto quello che si trova davanti: frutto incosciente di una politica sfascista che prima distrugge e poi non sa come rimediare al guaio combinato, e dovrà fare come con la sanità, che ha infilato una riforma dietro l’altra per correggere i clamorosi errori fatti, solo perché non ci hanno voluto ascoltare quando potevano. Lo intuivamo che andava a finire così e l’abbiamo detto e ripetuto fino alla noia. Ma come l’aveva intuito “montenovonostro”, non potevano intuirlo anche i sindacati e le minoranze? Lasciamo perdere il livello di affidabilità delle minoranze politiche, molto prossimo allo zero. Della incapacità e insignificanza delle minoranze dovrebbero farsi carico i loro elettori e domandare a quelli che hanno votato che cosa stanno combinando. Noi non possiamo chiedere niente alle minoranze, perché non abbiamo votato per loro. Ma non abbiamo votato nemmeno per la maggioranza, come abbiamo sempre detto. Non diamo il nostro voto a una minoranza incapace o a una maggioranza sfascista. Il nostro voto noi lo diamo a partiti, movimenti o persone serie, quando lo meriteranno. Non a una accozzaglia di improvvisatori parolai, chiacchieroni e inconcludenti. Detto questo alla minoranza politica, passiamo ora a trattare dei sindacati, che dovrebbero essere ben altra cosa dai partiti e soprattutto da questi miserandi partiti. Un tempo si vantavano di essere la “cinghia di trasmissione” di una ideologia operaista di sinistra incarnata dal vecchio PCI. Il PCI non c’è più e la “cinghia” s’è bell’e sfilacciata. Anzi, i sindacati qualche tempo fa avevano anche provato timidamente a dire che non avrebbero più voluto essere “cinghia di trasmissione” di alcuno. Bene. Ma se così è, perché mai avete impiegato un anno e mezzo a capire quel che già “montenovonostro” aveva capito da subito? Adesso vi lamentate che la riforma produce “incertezza sul futuro dei dipendenti delle Province” e “necessita di risposte chiare e veloci”. Ma ci voleva molto a capirlo prima? Solo adesso vi svegliate, appunto “dopo i fuochi”, e affermate: “Chiediamo alla Giunta regionale di completare l’esame della proposta di legge sul riordino delle funzioni e trasmetterla a breve al Consiglio in modo da garantire l’impegno assunto con i lavoratori di giungere all’adozione definitiva entro il mese di marzo”? Ma lo sapete o no quanto tempo occorre a queste istituzioni a muoversi? Non potevate chiederglielo un anno e mezzo fa, insieme a “montenovonostro”? Sempre “dopo i fuochi” arrivate? Solo adesso avvertite “la necessità di individuare le risorse per garantire copertura finanziaria allo svolgimento delle funzioni trasferite alla Regione e a quelle rimanenti in capo alle Province”? Solo ora ve la sentite di dire “Chiediamo che venga presto riconvocato il Tavolo Autonomie Locali, istituito proprio per governare in modo partecipato questo delicato processo di riforma”. Scusate, eh! Alla maggioranza è da un anno e mezzo che andiamo dicendo queste cose. Alla minoranza vi abbiamo detto di non potergli chiedere niente salvo esprimere un giudizio totalmente negativo, perché non l’abbiamo votata. Pero molti di noi, pur non essendo iscritti ad alcun partito, sono iscritti al sindacato. Abbiamo quindi il diritto di dire: “Toh, và! Dopo lungo sonno, adesso i sindacati lamentano il pasticciaccio delle nuove Province”.
da montenovonostro |