Ostra Vetere: Dove sta andando l’autonomia locale |
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Lunedì 16 Marzo 2015 18:03 |
Frastornato dai repentini mutamenti istituzionali gabellati per prodigiose riforme risolutrici di tutti i mali che affliggono il nostro paese e l'intero Paese, "montenovonostro" ha già una sua idea in proposito e, purtroppo, sui futuri sviluppi di una deriva antidemocratica. Quel che non è riuscito ancora a realizzare in settanta anni di vita democratica alla destra antidemocratica e liberale, sta riuscendo ora alla sinistra socialista rivoluzionaria: demolire ogni principio di democrazia partecipata. E poichè la posta è davvero "grossa", l'abile travisamento di entrambi gli estremismi ideologici veste ora i panni dell'umile agnello che si abbevera al centro politico che non c'è più. L'eliminazione dell'elettività democratica del Senato sfigurato e della Provincia azzoppata ne sono l'aspetto più evidente, ma non l'unico. Anche dal basso si lavora alacremente a sminuzzare l'ultimo presidio istituzionale di immediato raccordo con il popolo: i Comuni. La rincorsa alla supina e miseranda rinuncia delle prerogative municipali
attraverso la delega volontaria delle funzioni, che svilisce la dignità civica e ogni concetto di autodeterminazione popolare, si accompagna alla riduzione del numero dei consiglieri con la scusa della riduzione della spesa per i gettoni di presenza. Ma i primi cinquant'anni di Repubblica aveva fatto a meno dei gettoni di presenza, funzionando egregiamente. E' dagli anni '80 che la sinistra ha preteso (in verità giustamente, sul piano dei principi, forse un po' meno sul piano dell'opportunità) l'ampliamento dell'idea di partecipazione democratica fino alla istituzionalizzazione delle Comunità Montane, delle Associazioni dei Comuni e addirittura dei Consigli di Quartiere. Eccessi di ideologizzazione che hanno prodotto, prima, la paralisi delle istituzioni e, poi, per ovvia reazione, un processo che si sta ora generalizzando nelle forme attuali di degenerazione extra-democratica: uomini soli nominati al comando, gabellati come menager, al posto di organi elettivi democratici. Questo processo involutivo di furore iconoclasta fa orrore a "montenovonostro", che chiede agli amministratori più responsabili di fermarsi un attimo a riflettere su quello che sta succedendo. Il senso più acuto della comunità democratica non può essere lasciato silente e dormiente. Per questo "montenovonostro" chiede aiuto ai consiglieri comunali più responsabili: aiutateci a capire le ragioni vere di questi cambiamenti e i rischi degenerativi cui questo processo può produrre. "montenovonostro" crede fermamente nei principi della democrazia rappresentativa e nella necessità che il potere di determinazione, anzi, di autodeterminazione popolare, debba risiedere nelle mani di organi elettivi di primo grado con poteri di controllo democratico e non in quelle, talvolta rapaci come quotidiani esempi di cronaca purtroppo dimostrano, di uomini soli al comando senza alcun controllo né democratico né popolare. L'argomento è grosso, ma non può essere disatteso: per questo "montenovonostro" rinnova l'invito a discuterne e scambiare esperienze e valutazioni. La nostra casella di posta elettronica
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da montenovonostro
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