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Ostra Vetere: A magnà’ e bève è mèjo gìcce piàno, Memè PDF Stampa E-mail
Martedì 31 Marzo 2015 23:14

Ostra Vetere A magnà’ e bève è mèjo gìcce piàno MemèNon sappiamo che cos’abbia preso agli amministratori locali negli ultimi tempi. Li vediamo sempre più spesso attenti e partecipi a ogni manifestazione in cui, immancabilmente, si promuovono “degustazioni” con la scusa della valorizzazione delle “tipicità” e della promozione dei “prodotti tipici”, meglio se a “chilometri zero” e ancora meglio se con finalità “sociali”. Siamo stati allevati ad un’altra concezione della funzione pubblica, nella quale era d’obbligo un po’ più di morigeratezza, nella convinzione che una “sana” amministrazione dovesse essere anche “sobria”, parca, contenuta, ancorata al principio che i soldi pubblici non sono degli amministratori e quindi vanno usati con parsimonia. Ciò non significa negare l’uso delle risorse pubbliche per le spese di rappresentanza, quando sono indispensabili o anche necessarie. Ma quando sono superflue, cioè non strettamente indispensabili o necessarie, è meglio che l’amministratore pubblico se ne astenga. Ma questo era un modo di pensare, un “mondo” ormai passato, oggi siamo “più avanti” e le vecchie concezioni parsimoniose sono superate da altri convincimenti. Che forse convincono molti, ma certo non tutti. C’è ancora una parte della società che guarda con fastidio all’uso disinvolto delle risorse pubbliche, ammaestrata anche dai clamorosi casi nazionali e regionali delle inchieste giudiziarie sulle cosiddette “spese pazze”, che tanto scandalo hanno già suscitato nell’opinione pubblica. Con queste premesse, ci sentiamo di rivolgere un appello agli amministratori pubblici per una più cauta attenzione anche a questi aspetti. Prendiamo spunto dalla notizia di oggi offerta dalla stampa locale: nell’ambito del programma di azioni previsto dal progetto “Non me la dai a bere”, nato per contrastare l’abuso di alcool tra le nuove generazioni e per coinvolgere i giovani in azioni di educazione alla salute, oggi è stato presentato a Senigallia “Velvet”, il cocktail analcolico realizzato dagli studenti dell’istituto “Panzini” con la collaborazione del gruppo di lavoro composto anche dai ragazzi degli istituti “Padovano” e “Corinaldesi”. Inoltre, in collaborazione con la Consulta dei giovani di Senigallia e i ragazzi delle associazioni giovanili dei Comuni partner del progetto (Barbara, Castelleone di Suasa, Corinaldo, Ostra, Ostra Vetere e Serra de’ Conti), è in fase di definizione un programma di eventi sul territorio, in cui Velvet sarà somministrato gratuitamente. Si tratta indiscutibilmente di una iniziativa positiva. Eppure presenta anche un’altra interpretazione: per contrastare l’abuso dell’alcol è proprio necessario invitare a bere dell’altro? In fin dei conti si può anche contrastare l’abuso dell’alcol invitando a non berlo. Se una cosa fa male, non è meglio astenersene? Ma c’è un terzo aspetto che vorremmo segnalare. La presenza dei pubblici amministratori all’iniziativa, tra cui anche il nostro sindaco Memè. E qui si impone una riflessione: per un’amministrazione che non brilla certo per attivismo, è proprio necessario partecipare sempre a tutte e sole le iniziative in cui c’è da mangiare e bere? Non sarebbe meglio un comportamento un po’ più morigerato e sobrio? A magnà’ e bève è mèjo gìcce piàno, Memè.

da montenovonostro

 

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