Ostra Vetere: Inutile attesa di una risposta che non arriverà mai |
|
|
|
Lunedì 04 Maggio 2015 16:33 |
Dopo un anno dall’alluvione del 3 maggio 2014 che aveva sconvolto la zona industriale e artigianale di Pongelli, “montenovonostro” torna a riaffermare che non ci si può accontentare delle semplicistiche spiegazioni di chi a quell’epoca diceva che: “I gravi danni, che hanno subìto alcune aziende nella zona artigianale-industriale di Pongelli, sono dovuti alla trascuratezza e alla sporcizia, che negli ultimi mesi si sono accumulati in alcuni importanti “fossi” presenti nel territorio, che dalla collina e dalla zona industriale-artigianale convogliano le acque piovane verso il fiume Misa. Sono stati questi fossi, ostruiti per la mancata pulizia, a riversare fango, detriti e acqua in alcune aziende di Pongelli e nelle strade adiacenti. Le stesse fognature, non potendo scaricare in modo efficiente, sono diventate distributrici di acqua e fango”. Sebbene queste siano frasi circostanziate dalle quali non si può prescindere e che meritano un doveroso e minuzioso approfondimento, “montenovonostro” ha già detto che “responsabilità certamente ci sono state e anche gravi” ma che “se la causa fosse davvero stata la mancata pulizia dei fossi, allora avrebbero dovuto tracimare tutti allo stesso modo, poiché
sono tutti ugualmente maltenuti”, mentre a causare l’allagamento a valle è stato solo il Vallone San Giovanni. La causa, quindi, non è stata solo la mancata pulizia di quel fosso, ma anche un’altra ben più grave e va individuata. Una causa che, evidentemente, non si vuole individuare. Aggiungiamo che la causa “deve assolutamente essere individuata”, prima che si ripeta un altro fatto così grave, per rimediare e prevenire. Inutilmente, durante quest’anno ormai trascorso da quel doloroso evento, “montenovonostro” aveva espressamente chiesto che l’Amministrazione Comunale, astenendosi dalle sue solite pretestuose, strumentali e irresponsabili polemiche, che in quella dolorosa circostanza apparivano già all’epoca del tutto fuori luogo, predisponesse tre cose precise: 1) una dettagliata relazione sulla situazione in atto al momento del doloroso evento verificando attentamente lo stato del fosso del Vallone San Giovanni, 2) una seria proposta di intervento risolutivo di carattere preventivo per il futuro e 3) un concreto intervento risarcitorio in favore dei danneggiati. Non pare che la lezione sia servita a granchè: nonostante tutte le premesse politiche e roboanti promesse amministrative sul diritto dei cittadini a chiedere e sapere, da quell’epoca è passato un anno intero in inutile attesa di una risposta che non arriverà mai.
da montenovonostro |