Fateci capire anche a noi montenovesi, che siamo marchigiani uguali a voi. Le Marche saranno davvero una regione forte e unità o verranno smembrate davvero? Ci ha scritto attraverso il suo profilo facebook il Coordinatore regionale marchigiano della DC dottor Franco Rosini, che è anche capolista per la Democrazia Cristiana nelle prossime elezioni regionali in alleanza con la lista di Marche 2020 del Presidente Gian Mario Spacca, per illustrarci un argomento di forte attualità. Quello del destino prossimo venturo della nostra Regione che uscirà dalle elezioni di domenica prossima. A seconda di chi le vincerà, applicherà la sua “ricetta” su questo e su altri argomenti. In campagna elettorale tutti promettono tutto, come sempre, e poi va a vedere come andrà davvero a finire. La politica ci ha insegnato tante cose in questi ultimi trent’anni e almeno una ne abbiamo imparata: ci sono politici che dicono ciò che pensano (pochi, pochissimi, quasi zero) e politici che dicono tutto e il contrario di tutto, promettendo mari e monti (e purtroppo molti abboccano). Per questo siamo portati a diffidare, come ci pare di capire che farà stavolta anche la stragrande maggioranza dell’elettorato. D’altra parte noi non siamo (e l’abbiamo detto tante volte) né di destra e né di sinistra e quindi non ragioniamo per “partito preso”. Ma anzi, per “partito perso”. “perso” nel senso che ci pare di capire che perde sempre, perché è il partito di quei pochi che dicono ciò che pensano, tutto l’opposto del partito dei bugiardi, con i quali “montenovonostro” non va proprio d’accordo. Se non fosse che ci andranno di mezzo gli interessi diretti del nostro paese di Montenovo (pensiamo alla salute, alla sanità, all’Ospedale, alla RSA, ai servizi socio-sanitari, alle case popolari, alla protezione civile e al pronto intervento, ai finanziamenti per le scuole, per le strade comunali, eccetera eccetera) avremmo potuto anche disinteressarci del problema. Ma c’è qualcosa che non quadra, come ci ha giustamente segnalato il dottor Rosini ed è questo: il partito di Spacca, Marche 2020, ha diffuso un manifesto intitolato “Le Marche forti e unite. No allo smembramento”. Illustra una recente proposta di riforma (è proprio vero che ormai bisogna dire “deforma” invece che “riforma”) che prevede lo scombussolamento delle aree territoriali con la riduzione del numero delle regioni. Alle Marche verrebbe tolta la provincia di Pesaro e le altre province (quindi anche la nostra di Ancona) verranno assorbite con la Regione Abruzzo e addirittura con la provincia di Rieti nel Lazio. E il manifesto di Marche 2020 dichiara: “Noi lottiamo per le Marche unite nella riforma delle Regioni. Loro assecondano lo smembramento delle Marche. Sarà referendum tra NOI e LORO” e per “loro” intende il PD, che da Partito Dimissionatico si trasformerebbe in Partito Dismissionatico. Dalle dimissioni finora insistentemente richieste a tutti (gli altri) alle dismissioni e alle svendite (che impongono a noi marchigiani, tale e quale a Montenovo con le deleghe svendute). A quel manifesto ha risposto risentita la vicesegretaria nazionale del PD e Presidente della Regione Friuli-Venezia Giulia, Debora Serracchiani, in visita elettorale nelle Marche: “In Parlamento ci sono tante proposte relative al riassetto delle Regioni, ma il Pd non ne ha presentato neanche una. Non c’è alcuna nostra proposta; basta leggere la riforma del Titolo V della Costituzione, non c’è alcun testo relativo al riassetto delle regioni, non è un tema all’ordine del giorno, quelle usate in questa campagna elettorale sono strumentalizzazioni fuori luogo”. Così Debora Serracchiani sulla pagina ufficiale del PD delle Marche. E “Il resto è noia”, ha concluso. Sarà anche noia, ma quando ci sono di mezzo gli interessi così grossi come la sanità, la RSA, le case popolari, le scuole, il pronto intervento e la viabilità, “montenovonostro” si allarma e vuole sapere com’è la verità, se è vero o no che il PD non vuole la dismissione e lo smembramento della Regione. Così siamo andati proprio a vedere le carte e abbiamo scoperto che la Serracchiani non è nuova a simili scappatoie. Già lo scorso anno, il 10 marzo 2014 su un articolo dell’agenzia Adnkronos aveva dato la colpa dello smembramento a Beppe Grillo che avrebbe proposto di creare in Italia 5 macroregioni: "Prendendo posizione a favore dello smembramento dell'Italia, finalmente Grillo – aveva affermato la Serracchiani - ha fatto un po' di chiarezza sui suoi obiettivi politici a lunga distanza". Il PD non c’entra niente con gli smembramenti, è tutta colpa d’altri, sembrava dire un anno fa la Serracchiani. Adesso che Marche 2020 da la colpa al PD di volere lo smembramento, imperterrita risponde di nuovo la Serracchiani che di proposte di riassetto delle Regioni non ce n’è neanche una. Marche 2020 gli ha rinfacciato allora di aver detto addirittura, insistendo: “Ma quale smembramento delle Regioni, questo è puro terrorismo. Non c’è alcuna proposta del PD sul riassetto delle Regioni”. Dovremmo crederle? Ormai “imparati” sulle rapide giravolte che fanno tanti politici bugiardi, non è che non vogliamo crederle. Ma è meglio toccare con mano. E così Marche 2020 gli ha immediatamente risposto pubblicando l’articolo del giornale ToDay dello scorso 17 dicembre 2014 con il quale il deputato del PD Roberto Morassut e il senatore, anche lui del PD, Raffaele Ranucci, avevano presentato la proposta di riforma (deforma) del PD per passare da 20 a 12 Regioni proprio con lo smembramento delle Marche divise in due che la Serracchiani tenta di negare: Pesaro all’Emilia Romagna e le altre Province con l’Abruzzo. Dire la verità sarebbe "terrorismo" per la Serracchiani? Prima di dare della bugiarda alla Serracchiani e al PD, vorremmo invitare i responsabili (?) a riflettere su quali conseguenze di profonda sfiducia derivino da simili “disinvolture” (eccole, chiamiamole così, per
ora). Ma non c’è proprio verso, nel PD, a dire la verità? Dire la verità mica è peccato. E' a dire le bugie che è peccato.
da montenovonostro |