Ostra Vetere: Paradossi dell’epoca sfascista |
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Mercoledì 27 Maggio 2015 22:57 |
A essere maliziosi si commette peccato, ma spesso si indovina, diceva l’arguto Andreotti. Se le notizie ufficiali dovrebbero essere prese per vere, non si dovrebbe dubitare della loro genuinità. Eppure l’arguto Andreotti ci invita a dubitare. E certamente aveva ragione. Come avremmo ragione anche noi, se dubitassimo di un paio di notizie odierne. La prima notizia è questa: “A poche ore dall’assemblea di
Confindustria, in programma domani all’Expo di Milano, il premier scrive al leader degli industriali, Giorgio Squinzi, sollecitando uno sforzo comune per consolidare la ripresa. «Stiamo finalmente vedendo i segni solidi di una svolta del ciclo economico, con le esportazioni che si rafforzano e con la domanda interna che sta recuperando», spiega il presidente del Consiglio dei Ministri Matteo Renzi, mai eletto”. La seconda notizia è quest’altra: “Continua l'affluire di dati negativi sull'occupazione in Italia. Nel mirino dell'Ocse questa volta ci sono i giovani appartenenti alla fascia d'età 15-29 anni. Il dato pubblicato dall'Organizzazione per la cooperazione e lo sviluppo in Europa, dice che il tasso di occupazione è sceso di quasi 12 punti percentuali tra il 2007 e il 2013, passando dal 64,33% al 52,79%, il secondo peggior dato tra i Paesi Ocse, dietro alla sola Grecia (48,49%)”. Da una parte l’esultante Renzi, dall’altra la sfiduciata Ocse. Non è che siano propriamente gli ultimi della classifica: il primo dovrebbe essere il “primo italiano”, la seconda dovrebbe essere fra le “prime europee”. E allora, come la mettiamo? Si tratta di due dichiarazioni diametralmente opposte, due paradossi incompatibili. O è vera l’una, o è vera l’altra cosa. Non si può credere a entrambi. Non sarà per caso che siamo ormai finiti nella peggiore “epoca sfascista”? A essere maliziosi si commette peccato, ma spesso si indovina, diceva l’arguto Andreotti.
da montenovonostro |