Marche: Piàno, piàno co’ l’òjo de rìcino, gìmoce piàno |
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Lunedì 20 Luglio 2015 16:17 |
A’ da èsse càldo parècchio ànca in Ancòna. E ‘l càldo, se sà, dà ‘ntè la tèsta. Ma què càolo te sèi mèsso a dì, Zaffìri leghìsta che nùn sì àltro. Leggèmo ‘ntè i giornàli del giòrno de òggi: “Insulti al prefetto di Roma, Franco Gabrielli, da parte di Sandro Zaffiri, vicepresidente del consiglio regionale delle Marche della Lega. In un post su Facebook, condividendo un post che attaccava l’operato delle forze dell’ordine nella gestione degli scontri di Casale San Nicola a Roma, Zaffiri scrive: «Gabrielli un porco di un
comunista al servizio del Pd attento che ti abbiamo segnato sul nostro elenco. Arriveremo. Olio di ricino te ne darei tanto», a còmo dìge parècchi giornàli che te avrìsci dìtto. Piàno, piàno co’ l’òjo de rìcino, gìmoce piàno, dìmo nojà. Con queste cose non si scherza. Le dichiarazioni del vicepresidente del consiglio regionale marchigiano, il leghista Sandro Zaffiri, sono inaudite e gravissime. Evocare simili paragoni con le deprecabili pratiche vessatorie e liberticide del ventennio fascista è sbagliato e pericoloso. Noi comprendiamo la foga polemica che agita ormai certi ambienti della politica. Ma è proprio questa foga scomposta e deprecabile che allontana la gente dalla politica chiassona e parolaia come la sua. Ci faccia un piacere, Zaffiri: chieda subito scusa. Non solo a Gabrielli, ma soprattutto ai marchigiani che dovranno sopportarla ancora in un ruolo la cui delicatezza, lei, evidentemente non è in grado di afferrare. E chieda scusa anche a chi l’ha votata: non meritano di avere un rappresentante così. Piàno, piàno co’ l’òjo de rìcino, gìmoce piàno.
da montenovonostro |