Non sappiamo da dove attinga tanta sicumera il presidente del Consiglio Renzi quando garantisce che la ripresa è già partita grazie alle “deforme” che ha introdotto. Veramente Renzi parla di “riforme”, ma noi continuiamo a ritenerle “deforme”. Infatti stanno deformando l’ingegneria istituzionale cambiando lì, modificando là, ruzzolando ogni tanto in qualche tiro mancino che viene, quando non dall’interno del suo stesso partito socialista, a buon bisogno anche dagli infidi alleati che si è messo attorno. La realtà è ben diversa da come Renzi la
descrive. Oggi infatti l’Istat ha annunciato che la disoccupazione giovanile è balza ai massimi storici: mai cosi’ dal 1977. Il tasso di disoccupazione dei 15-24enni a giugno è del 44,2%, in aumento di 1,9% sul mese precedente. Rincara la dose il sindacato di sinistra CGIL: “I dati Istat, che evidenziano le oscillazioni mensili dell’occupazione, soprattutto quella giovanile, dovrebbero trasformarsi in un elenco programmatico per il governo: è ancora possibile modificare radicalmente il Jobs Act e varare vere politiche attive, un sistema di ammortizzatori che risponda alle esigenze del mercato del lavoro, e un piano che crei nuova occupazione”, ha detto il segretario confederale della CGIL, Serena Sorrentino, per la quale “emerge un aspetto significativo sui disoccupati: a giugno i disoccupati sono aumentati di 85 mila unità”. “Questo – afferma la dirigente sindacale – dovrebbe indicare al governo che occorrono vere politiche attive”. Ancora più lapidario il sindacato UIL: “Il trend di flessione dell’occupazione, dal mese di aprile a giugno, e il conseguente aumento dei disoccupati, soprattutto nella fascia giovanile, siamo ai massimi storici. E lo stupore è maggiore quando si legge il dato del costante calo degli occupati negli ultimi 3 mesi, a fronte di politiche volutamente introdotte dal governo per promuovere e incentivare assunzioni”. Lo dichiara il segretario confederale della Uil, Guglielmo Loy, commentando i dati Istat. Michele Tiraboschi, docente di Economia all’università di Modena e Reggio Emilia e presidente di Adapt, il centro studi sul lavoro fondato da Marco Biagi, non usa mezzi termini per commentare i nuovi dati sulla disoccupazione diffusi oggi dall’Istat. Il tasso generale è al 12,7%, la quota di quella giovanile addirittura 44,2%. Il livello più alto dall’inizio delle serie storiche nel primo trimestre del 1977. Insomma, nonostante i trionfalistici annunci del presidente del Consiglio la realtà sembra essere rimasta la stessa. Il motivo? “Renzi si è fatto prendere dalla frenesia del fare”, e si sta rivelando un fallimento. E ha iniziato a liberalizzare, eliminando l'articolo 18, prima di costruire le necessarie tutele. “Il problema sta nel fatto che per ‘cambiare verso’ al mercato del lavoro il suo governo ha iniziato dal tetto e non dalle fondamenta. E su alcuni temi, come quello della ricollocazione, si sta andando avanti improvvisando”. In più, riferendosi al “Jobs act”, afferma che "il decreto sulle politiche attive e sulla ricollocazione è disastroso e andrebbe riscritto". Ma che cosa si dice qui da noi? Abbiamo sentito le campane che suonano a Roma e sono tutte campane di sinistra. Se loro suonano questa musica, cos’altro potranno suonare le campane nostrane? Proviamo a sentire. Il Segretario di dell’associazione di categoria degli artigiani di sinistra, la CNA di Senigallia, Giacomo Mugianesi, non è da meno e se la prende con la nuova cervellotica tassa imposta dal Consorzio di Bonifica: “Tale tassa per i proprietari è una beffa bella e buona, visto che il contributo richiesto è riferito agli anni 2014 e 2015, proprio l’anno dell’alluvione che ha colpito le valli del Misa e Nevola, oltre che a Senigallia”. “A far discutere – dice il Segretario di CNA di Senigallia Giacomo Mugianesi – è il fatto che alcune imprese colpite dall’alluvione nel 2014, non hanno ricevuto risarcimenti e devono pagare l’ennesima tassa per mantenere un carrozzone pubblico, inoltre alcune delle imprese che hanno ricevuto l’Avviso di Pagamento non possono detrarre il contributo avendo già chiuso il bilancio e questo sa ulteriormente di beffa”. Ma guarda te. Dicono tutti, oggi, quello che “montenovonostro” va dicendo da un paio d’anni: la crisi economica è grave e le tasse sono troppe. Abbiamo scritto recentissimamente un paio di volte al sindaco Memè proprio sulla tassa-beffa del Consorzio di Bonifica, ma l’hai vista te la risposta? Sulla crisi che morde, certo l’amministrazione comunale può fare ben poco, ma se lo facesse sarebbe già qualcosa. Invece niente. E sulle tasse manco ci risponde. Eppure queste che diciamo da tempo noi, adesso le dicono anche quelli di sinistra. Ma mànco adè’ ce crèdi, Memè?
da montenovonostro |