Ostra Vetere: Ma anche da noi, c’è posto per tutti? (o no?) |
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Lunedì 03 Agosto 2015 17:10 |
Leggiamo dal giornale online “Basta Bugie” n. 412 del 29 luglio 2015 un articolo di Gianandrea Gaiani, del quale riportiamo alcuni stralci significativi: “L'Italia spalanca le porte a chi fugge da guerra, miseria o regimi oppressivi, ma anche ai terroristi che cercano di infiltrarsi in Europa, ai disertori che dicono di non voler più combattere il jihad, agli ergastolani fuggiti di prigione. Tutti in Italia ovviamente, unico Stato al mondo e nella storia che non pretende
neppure che si presentino documenti o si dichiarino le proprie generalità per superare il confine ed essere accolti. Unico Stato nel mondo e nella storia a mobilitare le forze armate per garantire l'accesso a tutti, anzi no, solo a chi può permettersi di pagare migliaia di euro ai criminali che trafficano esseri umani. (…). Nel 2011, quando al ministero degli Interni c'era il leghista Roberto Maroni, accogliemmo 24 mila tunisini che nulla avevano a che fare con la guerra in Libia pur sapendo che tra essi c'erano almeno 11 mila carcerati fuggiti dalle prigioni durante la "Primavera" di Tunisi. Oggi riusciamo a fare anche di meglio, complice il buonismo dei governi Letta e Renzi che hanno incoraggiato il notevole incremento dei flussi migratori che in realtà assomigliano a un'operazione di evacuazione in grande stile dell'Africa. I clandestini si imbarcano su piccoli natanti per essere raccolti in mare dalle flotte europee e trasferiti in Italia dove l'assistenza riservata loro arricchisce un ampio numero di associazioni, cooperative e organizzazioni strettamente legate a quasi tutti gli ambienti politici. Se nel 2011, anno della guerra in Libia, sbarcarono in Italia in 40 mila, da un paio d'anni si fanno le cose in grande stile: 180 mila l'anno scorso e già più di 85 mila quest'anno. Al Viminale sono soddisfatti perché il trend è di 170 mila arrivi quest'anno contro i 200 mila previsti! (…). Il conto lo saldiamo noi italiani costretti a pagare una flotta che aiuta i trafficanti ad arricchirsi e un'assistenza di prim'ordine a immigrati clandestini che a nessun titolo avrebbero il diritto di restare in Italia. Gli scafisti incassano circa 3 mila euro a persona, lo Stato italiano ne paga 35 al giorno per ogni clandestino alle organizzazioni assistenziali che garantiscono vitto, alloggio, cure mediche Tv in camera o in appartamento, telefonino, schede per telefonare e navigare on line e persino sigarette. Il tutto ovviamente in un contesto che rispetti i precetti coranici perché in caso contrario i nostri graditi ospiti si arrabbiano e chiedono (e ottengono) di essere trasferiti in luoghi più rispettosi dei loro usi e costumi islamici. (…). L'operazione "svuota l'Africa" condotta dalle flotte italiana ed europee ha portato sulle nostre coste gente di ogni tipo, ma di cui non sappiamo nulla. (…). Oltre a elementari considerazioni di carattere politico, economico, sociale, sanitario e di sicurezza, a scoraggiare l'afflusso di centinaia di migliaia di persone, per lo più islamiche, dovrebbe contribuire anche l'ultimo rapporto della Banca d'Italia sui finanziamenti al terrorismo jihadista provenienti dall'Italia. Moschee, onlus, associazioni e fondazioni hanno movimentato fiumi di denaro a favore dei terroristi islamici, con versamenti di contante e operazioni con l'estero che non rientrano nella «movimentazione ordinaria dei rapporti o con lo scopo dichiarato dall'associazione» effettuati da centri islamici e documentati nel maggio scorso dall'Unità di informazione finanziaria di Bankitalia. Nel primo trimestre del 2015 sono stati segnalati 74 casi di finanziamento al terrorismo", «più del triplo» rispetto allo stesso periodo del 2014 si legge nel rapporto. Dal 2011 sono state 822 le segnalazioni di cui solo il 30% è stato archiviato, ma il rapporto ammette che i casi rilevati sono la punta di un iceberg. «Il numero contenuto di segnalazioni», si legge, «discende dal fatto che il fenomeno è difficilmente identificabile». Evidentemente per il governo italiano vale comunque la pena spalancare le porte dell'accoglienza indiscriminata e costruire altre moschee, ovviamente tutto a spese nostre”. Che dire? Chi legge potrà farsi un giudizio sulle vicende narrate. Ma noi ci stiamo preoccupando, poiché sono troppi i segnali che anticipano il possibile arrivo di immigrati anche a Ostra Vetere, con tutti i problemi conseguenti. Si allarga l'esperienza dei lavori socialmente utili per i profughi presenti nel territorio. La Prefettura di Pesaro Urbino informa che domani alle 11 verranno stipulati quattro protocolli di intesa per disciplinare l'attività di volontariato dei cittadini extracomunitari richiedenti asilo ospitati nelle strutture temporanee di accoglienza nei Comuni di Acqualagna, Cagli, Fossombrone e Macerata Feltria. Il documento sarà sottoscritto dai sindaci, mentre contemporaneamente la Svizzera chiede agli operai frontalieri italiani addirittura il certificato penale. Ma anche da noi, c’è posto per tutti? (o no?).
da montenovonostro |