Roma: Sai che novità. Onorevoli che mangiano senza pagare |
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Lunedì 10 Agosto 2015 16:11 |
Due notizie balzano oggi agli onori della cronaca oggi. La prima è che l’Ufficio amministrativo della Camera del Deputati sta esaminando la posizione di 34 ex deputati che dalla scorsa legislatura hanno lasciato debiti che oscillano tra i 300 e gli 800 euro ciascuno perché si sono “dimenticati” di saldare il conto alla buvette, il famoso bar interno di Montecitorio. Non è propriamente una bazzecola, poiché l’ammontare del passivo sfiorerebbe in totale i 20mila euro. Ma come è accaduto che il caffè dell’onorevole sia stato pagato a credito? Il fatto è che ogni deputato è munito di una “recharge card” (arieccolo l’inglese che è tanto comodo
quando non si vuol far capite di cosa si tratta), una tessera ricaribile per pagare alcuni dei servizi della Camera come la buvette o il ristorante. Ma può anche registrare un “rosso” e attivare una sorta di “pagherò”. Alcuni di quelli che hanno lasciato lo scranno nel 2013 (perchè non rieletti o perchè trasferiti al Senato), però, si sono dimenticati di saldare il conto finale. E gli scontrini “dimenticati” si sono accumulati fino a raggiungere la cifra di venti mila euro circa. Dunque, chi pagherà? Al rientro dalle ferie d’agosto tornerà a riunirsi l’ufficio di presidenza e il dossier (arieccolo l’inglese) potrebbe arrivare sul tavolo della presidente Laura Boldrini. Ecco un argomento sul quale farebbe bene a impegnarsi, invece che attorno alle altre sue esternazioni. La seconda notizia è che la stampa ha calcolato che senatori o deputati, ma anche sindaci oppure semplici consiglieri e assessori, che hanno un doppio incarico politico e amministrativo sono un “partito” trasversale piuttosto nutrito in Parlamento. Ventotto persone, un “partito” assolutamente bipartisan: i “doppincarichisti” sono del PD, dell’UDC, NCD, SEL, Forza Italia, Lega, PSI. Non dei 5 Stelle che sui doppi incarichi fanno sul serio. Tra i tanti spiccano i nomi di Francesco Boccia (PD), presiedente della commissione Bilancio della Camera e consigliere a Bisceglie. Oppure Dorina Bianchi, deputata NCD in odore di ministero, che trova anche il tempo di fare il consigliere comunale a Crotone. Poi c’è Felice Casson (PD): sindaco mancato a Venezia, ma comunque eletto consigliere comunale, che ha deciso di restare anche in Senato. Il record è a Olbia, dove tra i consiglieri spiccano due deputati: Gian Piero Scanu del PD e Settimo Nizzi di Forza Italia. E non ha lasciato il suo posto di consigliere ad Abano Terme la neodeputata Vanessa Camani (PD), subentrata alla Camera ad Alessandra Moretti approdata a Bruxelles. C’è poi la curiosa storia di Ivan Catalano. Nel 2011 si è candidato al Comune di Busto Arsizio con il M5S. Non ce l’ha fatta, ma due anni dopo è stato eletto deputato. Poi la rottura con Grillo, il passaggio al Partito Liberale, quindi l’approdo a Scelta Civica. Nel frattempo l’ex collega Giampaolo Sablich, dopo la rottura col M5S, per coerenza aveva lasciato il seggio in consiglio. E chi era il primo dei non eletti? Catalano, che ha subito accettato, incassando la seconda poltrona conquistata grazie al Movimento di cui non fa più parte. Sfuggita al doppio incarico per un pelo il sottosegretario PD Francesca Barracciu: a maggio si era candidata come consigliere a Sorgono, in Sardegna. Interpellata in campagna elettorale, aveva detto di non temere il doppio ruolo: «Ritengo che l’impegno da consigliere semplice a Sorgono sia compatibile nei tempi e nei modi con quello di sottosegretario a Roma. Certo, la mia vita sarà più faticosa. Ma la fatica non mi ha mai spaventata». Poi ci ha ripensato e si è dimessa subito dopo l’elezione. Conclusione: di fronte a chi beve e mangia da “portoghese” e chi non rinuncia ad accaparrarsi poltrone e doppi incarichi nonchè relativi vitalizi e prebende, la classe politica che abbiamo sembra tentacolare e generare perciò conseguente ripulsa nell’opinione pubblica. Eppoi li chiamano “forchettoni”! Onorevoli che mangiano senza pagare, sai che novità?
da montenovonostro |