Dall’Europa: Compagni o non compagni, la rossa Grecia manganella i migranti |
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Mercoledì 12 Agosto 2015 14:11 |
Se il colore politico dice pur qualcosa, dovremmo attenderci scelte e comportamenti uniformi fra chi professa le medesime ideologie. Rossa è l’Italia (in verità più per la vergogna che suscita ormai larga parte della nostra classe politica senza morale) e rossa, rossa davvero, è la Grecia. Quindi attorno ai problemi di carattere internazionale ci dovremmo attendere uniformità di idee e scelte. Non c’è dubbio che il problema dell’immigrazione sia ormai un problema ben più
che internazionale e addirittura planetario. Quindi Italia e Grecia dovrebbero praticare gli stessi principi e le stesse misure. E invece no. L’Italia si ostina a non vedere differenze abissali, che pure esistono ed è quantomeno stupido ignorarle, fra le varie forme di immigrazione che si registrano da anni, da quella umanitariamente doverosa, a quella di dubbia valutabilità, a quella che ben poco ha a che vedere con il dovere di ospitalità e assistenza ai profughi, per connotarsi più come una invasione inarrestabile e preoccupante. Che cosa si nasconda in realtà dietro all’inarrestabile flusso invasivo nessuno lo sa, perché nessuno lo dice. Ma siamo davvero sicuri che sia solo una fanfaronata inattendibile la minaccia pronunciata molti mesi fa dall’Isis di far invadere con mezzo milioni di migranti l’Italia, alla conquista di Roma e del Vaticano? “montenovonostro” non sa dare una risposta, tuttavia pensa che le minacce non vanno mai sottovalutate, visto quello che l’Isis sta facendo in medioriente e non solo. Quindi, pur praticando il doveroso soccorso a coloro che fuggono dalla guerra, e anche a coloro che fuggono dalla fame, forse è il caso di riflettere bene attorno ai casi di coloro che fuggono solo dalla miseria (la fame è ben altra cosa della miseria) e addirittura coloro che fuggono, con il beneplacito dei governi del terzomondo, dal carcere e dall’ergastolo. Come si fa a sapere chi fugge dalla guerra, chi fugge dalla fame, chi fugge dalla miseria, chi fugge dal carcere e chi fugge addirittura dall’ergastolo? A queste domande il governo italiano non sa dare risposte e allarga le braccia a tutti, con tutti i rischi conseguenti. Ben diverso il comportamento del governo greco, ugualmente di sinistra, costretto a fare i conti con una situazione economico-finanziaria drammatica. E allora blocca gli sbarchi e manganella i migranti. Compagni o non compagni, la rossa Grecia manganella i migranti. Che facciamo allora: ce li prendiamo noi quelli che la Grecia manganella? Tanto, qualche migliaio (o decine di migliaia) in più o in meno, cosa vuoi che sia? Siamo però sicuri che è possibile continuare a baloccarsi osservando inetti e inermi l’inarrestabile flusso di immigrati? O è meglio incominciare intanto a individuare tutti i migranti, respingendo coloro che sono senza documenti? In fin dei conti, chi fugge dalla guerra e dalla fame i documenti può comunque averli con sé. Gli altri vanno subito identificati. E soprattutto i carcerati ed ergastolani in cerca di svaghi occidentali vanno rispediti immediatamente a casa loro. Abbiamo già fin troppo delinquenti da noi, non ne servono altri. Guardiamo un po’ in giro che cosa fanno gli altri paesi europei: i francesi bloccano sugli scogli i clandestini di Ventimiglia, l’Inghilterra serra l’Eurotunnel per non farne arrivare altri nella “perfida Albione”, la Spagna ha eretto palizzate di reti altissime attorno a Gibilterra, L’Ungheria ha appaltato a una ditta italiana la costruzione di quasi 200 chilometri di recinzioni doganali, l’Austria ci rimanda indietro i migranti che hanno attraversato illegalmente il confine e la Svizzera chiede addirittura ai nostri frontalieri italiani il certificato penale. Certo che non dobbiamo fare come loro, convinti che le opere di misericordia sono doverose per i cristiani, ma attenti a non essere presto costretti a fare come la Grecia sotto la spinta delle crescenti difficoltà economiche: compagni o non compagni, la rossa Grecia manganella i migranti.
da montenovonostro |