Ostra Vetere: Farci diventare tutti razzisti per ignoranza? |
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Sabato 22 Agosto 2015 22:43 |
Sono di oggi altre preoccupanti notizie sull’inarrestabile ondata di immigrati che invade l’Europa: in Macedonia migliaia di migranti passano la frontiera sotto le granate assordanti della polizia, mentre ventitre imbarcazioni sono state segnalate al largo della Libia con tremila migranti a bordo raccolti dalla Guardia Costiera. Oltre centomila sono stati i migranti giunti in Europa nel solo mese di luglio. E’ chiaro a tutti
che non finirà qui e che dovremmo attenderci altre centinaia di migliaia di migranti prossimamente in arrivo. E’ una migrazione biblica. Che cosa dobbiamo fare? Che cosa debbono fare le istituzioni di fronte alla marea montante? La risposta non è certo facile e si scontra con un imperativo morale e sociale tassativo: accoglienza. Ma accoglienza che cosa significa? Significa accogliere acriticamente tutti senza distinzioni, senza limiti, senza prospettive? Fino a quando questa situazione potrà essere affrontato solo allargando le braccia? Allora la prima cosa da fare è capire davvero che cosa c’è alla base di questo fenomeno non solo ingombrante, ma addirittura preoccupante. Sarà allora il caso di incominciare a distinguere bene le forme di migrazione. Che è un fatto fisiologico in ogni comunità internazionale. C’è chi migra in cerca di fortuna, come fecero nell’Ottocento milioni di Italiani verso l’Argentina, gli Stati Uniti, nel Novecento verso la Francia, l’Australia, la Germania, fin nel Lussemburgo o in Svizzera. Ma quel flusso era regolato e motivato da necessità di carattere economico. Chi emigrava cercava fortuna offrendo le proprio braccia a servizio di un lavoro che non c’era in patria. Oggi il flusso si è rovesciato: non più i nostri emigranti verso l’estero, bensì una incredibile quantità di immigrati verso il nostro paese. Chi sono questi immigrati? Cosa cercano? Cosa vogliono? Certo avranno un motivo particolarmente pressante per abbandonare la loro patria e tentate un’avventura alla cieca. Sono quindi dei disperati disposti a tutto, compreso a rischiare la vita. Ma sono tutti nelle stesse identiche condizioni di bisogno? Sia quelli che vengono dall’Africa nera quanto quelli che vengono dal Bangla Desh o dalla Siria, dall’Egitto quanto dalle Molucche? E perché scappano? E’ chiaro che c’è chi fugge dai teatri di guerra, come i siriani, ma gli egiziani e gli iracheni fuggono dalla guerra? Certo, gli eritrei fuggono dalla guerra e i somali fuggono dalla rivoluzione, ma anche tutti gli altri africani fuggono dalla guerra, dalle rivoluzioni, dalle persecuzioni? Quanti di loro fuggono dalla fame e quanti dalla miseria, o solo dall’indigenza e dalle difficoltà economiche? E noi dobbiamo accogliere tutti? Sempre? Per sempre? Senza limiti? Senza regole? Senza controlli? Senza cautele? Proviamo allora a rispondere con un po’ di logica e buonsenso: è indiscutibile il dovere morale e civile di aiutare il prossimo. E’ altrettanto indiscutibile il dovere di esercitare, per noi che ci crediamo, le “sette opere di misericordia corporali”: dar da mangiare agli affamati, dar da bere agli assetati, vestire gli ignudi, alloggiare i pellegrini, visitare gli infermi, visitare i carcerati, seppellire i morti. Ecco, alloggiare i pellegrini. E’ quello che sta facendo l’Italia. Ma tutti i “pellegrini” o “migranti” bisogna alloggiare? Non diamo per ora una risposta, ma possiamo porci alcune domande: come mai la maggior parte dei migranti sono giovani maschi, con poche donne e pochi bambini al seguito e pochissimi vecchi? Fuggono tutti dalle guerre? Solo (o quasi) giovani maschi? Come mai fuggono dalle guerre solo (o quasi) giovani maschi? Ma fuggono dalle guerre o fuggono dal servizio militare in zone di guerra? Cioè, sono forse disertori? O, peggio, sono solo traditori della patria? O, ancora peggio, sono solo dei vigliacchi che fuggono dal dovere militare per non andare in guerra e abbandonano vigliaccamente nelle zone di guerra le mogli, i figli, i genitori, le sorelle? Vorremmo che a queste domande rispondessero le autorità. Perché le autorità non danno più precisi ragguagli sulle vere motivazioni di queste fughe sospette? Che le autorità continuino a tenere gli occhi chiusi, non significa che i cittadini non vedano. Vedono e come. E senza adeguate risposte si spaventano, cresce la preoccupazione e la paura, si alimenta il razzismo. Non sarà questo che davvero vogliono le autorità? Farci diventare tutti razzisti per ignoranza?
da montenovonostro |