Vi sbracciate a dimostrare a parole la solidarietà verso gli immigrati che devono essere accolti. Non fate nemmeno distinzione fra quelli che fuggono dalle guerre e sono quindi profughi, quelli che fuggono da regimi dittatoriali e sono quindi perseguitati, quelli che fuggono dalla fame e sono quindi sventurati e quelli che fuggono dalle patrie galere e sono quindi delinquenti in cerca di impunità. Gli scafisti schiavisti non fanno distinzioni e imbarcano gli uni e gli altri. Ma uno Stato e le sue Istituzioni devono usare un po’ più di discernimento, quantomeno per il dovere sociale e civile di sicurezza sociale verso la propria popolazione originaria. Comprendiamo il dovere morale e civile di ospitalità verso i profughi, verso i perseguitati e verso gli sventurati. Non comprendiamo e non accettiamo invece di farci complici degli scafisti schiavisti accogliendo i delinquenti stranieri. Ce ne sono già più che a sufficienza. Di fronte alla marea montante dell’immigrazione quotidiana, ci domandiamo che cosa abbia da dire l’UNCHR, l’Alto Commissariato per i Rifugiati istituito dall’Assemblea Generale delle Nazioni Unite il 14 dicembre 1950 e per il quale aveva lungamente lavorato la presidente della Camera dei Deputati Laura Boldrini? Se davvero il mandato dell’UNHCR, che lavora in 123 paesi del mondo e si occupa di proteggere i diritti di milioni di rifugiati, sfollati e apolidi, è di guidare e coordinare, a livello mondiale, la protezione dei rifugiati e il loro diritto di asilo, come mai in tutti questi mesi non ha mai fatto sentito la sua voce di fronte al dramma che sta vivendo la marea di immigrati e le popolazioni cui si chiede di accoglierli? Perché mai l’UNCHR non gestisce alcun flusso migratorio e lascia tanti profughi in balia degli scafisti schiavisti? Queste sono le domande che rivolgiamo alle istituzioni, primo fra tutte il sindaco Memè, che si appresta ad accogliere la quota di immigrati che da settimane ha promesso il presidente della Regione Ceriscioli. Boldrini, Ceriscioli e Memè potrebbero garantire che fra gli immigrati in arrivo (profughi, perseguitati e sventurati) non ci siano anche delinquenti, come recenti fatti di cronaca dimostrano? I compaesani hanno il diritto di essere rassicurati. E c’è un solo mezzo per farlo emulando altri nobili esempi: proprio oggi viene diffusa la notizia che l’ex premier socialista ungherese, Ferenc Gyurcsány, accoglie in casa alcuni profughi assieme alla sua famiglia a cui ha offerto cibo e vestiti e alla Cnn ha raccontato di avere ospitato anche più di 12 persone, anche il primo ministro finlandese in carica, Juha Sipila, ha offerto la sua casa ai profughi dal primo gennaio 2016. Se l’hanno fatto loro, anche tu, Memè, puoi fare altrettanto con gli immigrati di prossimo arrivo. Tranquillizzerai l’opinione pubblica locale, già sufficientemente sconcertata e preoccupata. Vi sbracciate a dimostrare a parole la solidarietà verso gli immigrati che devono essere accolti. E allora dai per primo l’esempio, Memè. Accertati bene che siano davvero profughi, perseguitati e sventurati e non delinquenti in fuga. Se proprio devono arrivare, tu dai l’esempio, Memè.

da montenovonostro