Roma: Se bestie vi date l’uno con l’altro |
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Mercoledì 16 Settembre 2015 17:36 |
Rispetta, se vuoi essere rispettato. E’ questa la regola semplice che educa il mondo. Purtroppo non è una regola attuata, men che meno tra coloro che della rispettabilità dovrebbero essere esempio. E invece ci danno ben altri e peggiori esempi. Stiamo parlando degli esponenti di quella classe politica che ci è toccata in sorte. Che disgrazia. L’insulto, la diffamazione, la maldicenza, la calunnia sono le armi terribili che certi maleducati esponenti politici prediligono. E fanno anche a gara a chi è più triviale,
guadagnandosi così la schifita ripulsa di ogni persona di buon senso. Non comprendiamo i motivi di questa crescente infamia, non sappiamo perché gli avversari politici debbano insultarsi a vicenda. E, dopo aver insultato gli altri, si offendono a morte se gli altri offendono loro. Due pesi e due misure. Sarebbe sufficiente che tutti smettessero questa ignominia, ma nessuno incomincia per primo. Anzi, rincarano la dose. Pare che traggano gusto a dare delle bestie ai loro simili. Ora noi vorremmo sapere che gusto c’è a dare della bestia ad un proprio simile. Della bestia non si deve dare a nessuno, nemmeno a quelli come loro, che pure niente altro meriterebbero. Spiegateci perché c’è chi pensa di poter dare della bestia agli avversari definendoli allegramente “caimano”, o “giaguaro”, o “sciacallo”, ma poi si offendono a morte se in risposta si sentono definire “verme”, o “orango”. Perché? Forse che c’è bestia e bestia? O tutte le bestie sono ugualmente bestie? La sinistra non ha mai risparmiato titoli di “caimano” o “giaguaro” per Berlusconi o di “sciacallo” per Salvini. Ma si inalbera se Salvini definisce “verme” Renzi o se Calderoli definisce “orango” la Kyenge. E non solo si inalbera, ma addirittura promuove azioni giudiziarie contro i diffamatori. Oggi il Senato ha votato l’autorizzazione a procedere nei confronti del parlamentare della Lega Nord Roberto Calderoli, che dovrà così rispondere di diffamazione per quel paragone tra l’allora ministro per l’Integrazione Cecile Kyenge e un orango. Quando mai il Senato darà l’autorizzazione a procedere anche contro il PD Bersani che dava del “giaguaro” a Berlusconi o contro Carbone e Guerini del PD che hanno dato dello “sciacallo” a Salvini? Questa è la politica dei due pesi e due misure. Noi misuriamo tutti allo stesso modo: smettetela di insultarvi a vicenda se volete essere rispettati. Altrimenti tutti penseranno che siete bestie, se bestie vi date l’uno con l’altro.
da montenovonostro |