Il presidente del Consiglio ottiene l'approvazione della sua relazione sul ddl Boschi, quello sulla “deforma” del Senato di nominati, senza il voto dei critici. La minoranza PD ha infatti disertato la riunione della Direzione. Renzi si dice pronto al dialogo, ma esclude l'elezione diretta dei futuri senatori: "Elettività non è spartiacque democrazia" e poi "A chi parla di svolta autoritaria bisognerebbe rispondere con una risata". Una risata? Su un tema così delicato? Su un tema così fondamentale per la democrazia, una risata? Semmai la farà lui, non certo noi una risata. Le risate non si dovrebbero fare nemmeno per le sciapate. Le persone serie non fanno risate, semmai sorridono in occasioni felici. Ma questa non è una occasione felice: qui viene perpetrato un attentato allo spirito costituente della Repubblica che vuole il governo di popolo nella forma del parlamento eletto democraticamente a suffragio universale e lui ride? Lui che guida il Governo e non il Parlamento? Lui che non è nemmeno parlamentare, perché mai eletto da nessuno, ride di quel che dovrebbe fare il massimo organo legislativo del paese eletto dal popolo? No, non ci siamo. C’è poco da essere felici. C’è da piangere, invece. A vedere come si sta lacerando la Costituzione Repubblicana con l’improntitudine beffarda che solo i tiranni sanno sfoderare anche di fronte ad argomenti della massima importanza. Altro che ridere o sorridere: qui si allungano sempre più le ombre autoritarie nel Senato di Renzi. Se va avanti così c’è solo da piangere.

da montenovonostro