Ostra Vetere: Tempo delle rivolte mai sopite e sempre pronte a rinascere in forme nuove |
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Martedì 29 Settembre 2015 17:20 |
Morto a 100 anni Pietro Ingrao, padre della Repubblica e voce critica del Partito Comunista. Era l'ultima icona della sinistra utopica che ha affascinato intere generazioni di giovani dal dopoguerra. Ma non ne siamo suggestionati. Negli anni del fascismo cui aderì si distinse vincendo un Littoriale della cultura e dell'arte, ma nel 1939 scelse il campo antifascista. Nel
1940 aderì al PCI e partecipò alla Resistenza. Nel dopoguerra fu il riferimento indiscusso di un'area all'interno del Pci schierata su posizioni marxiste non ortodosse, attente ai movimenti della società e a quanto accadeva nel Terzo Mondo. Rappresentò sempre l'ala sinistra del partito e, negli anni della contestazione, attorno a lui si raccolsero gli autori del mensile "Il Manifesto", antistalinisti e terzomondisti. Ininterrottamente deputato tra il 1948 e il 1992, fu direttore del quotidiano L'Unita' dal 1947 al 1957. Entrò nel comitato centrale del partito dove rappresentò l'area di sinistra. Fu il primo comunista a presiedere la Camera dei Deputati dal 1976 al 1979 nel periodo della solidarietà nazionale e del rapimento dell’onorevole Moro. Fra il 1989 e il 1991 fu tra i massimi oppositori della svolta della Bolognina che portò allo scioglimento del PCI. Però al congresso di fondazione del PDS volle "rimanere nel gorgo" a fare la sua parte. Ma il 15 maggio 1993 annunciò l'addio al PDS avvicinandosi a Rifondazione Comunista. Al declino della sua parabola politica, nel marzo 2010 optò infine per SEL, trovandola più congeniale alla sua sensibilità di ricercatore di nuove strade da percorrere. La sintesi del suo percorso sta nelle parole da lui scelte per la prima pagina del sito internet aperto qualche anno fa: "Sono un figlio dell'ultimo secolo dello scorso millennio: quel Novecento che ha prodotto gli orrori della bomba atomica e dello sterminio di massa, ma anche le speranze e le lotte di liberazione di milioni di esseri umani. Il mondo è cambiato, ma il tempo delle rivolte non è sopito: rinasce ogni giorno sotto nuove forme". Ecco ciò che ci divide dal suo pensiero: la granitica ideologia marxista mai smentita, il non voler ammettere alcun accenno agli orrori del comunismo e quella volontà ossessiva di ricerca di un tempo delle rivolte mai sopite e sempre pronte a rinascere in forme nuove.
da montenovonostro |