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Home Comunità montenovonostro Ostra Vetere: Via, via, Memè, vieni via da simile compagnia
Ostra Vetere: Via, via, Memè, vieni via da simile compagnia PDF Stampa E-mail
Sabato 10 Ottobre 2015 21:30

Ostra Vetere Via via Memè vieni via da simile compagniaNon c’è niente da fare, il PD Partito Dimissionatico o Partito Distanziatico non regge se non chiede le dimissioni o prende le distanze da qualcuno, quando questo si trova nei guai. Non ce lo trovi, poi, il PD ad assumersi responsabilità, quando può scaricarle su altri. Non importa chi è. Foss’anche il proprio Presidente della Residenza Protetta per Anziani di Ostra, che si trova ora nei guai per una brutta storia di indagini della Magistratura a seguito di appalti sospetti. Non importa se a nominare quegli amministratori PD è stata la stessa amministrazione comunale PD appena un anno fa. Adesso che gli amministratori PD della RSA devono “pelare la rogna”, il Comune PD li lascia da soli a difendersi come possono, alla bell’e meglio. Al massimo gli chiedono le dimissioni, ma in sordina, senza farlo sapere troppo in giro. Dopo giorni e giorni di polemiche rimbalzate su tutti gli organi di stampa con grande clamore mediatico, finalmente oggi il Comune PD ha sentito il dovere di emettere uno striminzito comunicato pubblicato anche da VivereSenigallia dal titolo “Ostra: la "Fondazione Moroni – Antonini – Morganti” gode di autonomia di gestione” (http://www.viveresenigallia.it/index.php?page=articolo&articolo_id=557962), da SenigalliaNotizie con il titolo “Casa di riposo, il Comune di Ostra replica alla minoranza e chiarisce i dubbi. "La fondazione gode di autonomia, ma il presidente non è un gangster che trucca gli appalti" (http://www.senigallianotizie.it/1327383034/casa-di-riposo-il-comune-di-ostra-replica-alla-minoranza-e-chiarisce-i-dubbi) e da Valmisa intitolato “Casa di riposo, il Comune di Ostra: "La fondazione gode di autonomia" (http://www.valmisa.com/index.php?option=com_content&task=view&id=4914&Itemid=1). Come per dire: noi non c’entriamo niente, ce ne laviamo le mani. Ponzio Pilato non avrebbe saputo fare di meglio. Ma come? E’ scoppiata una bomba mediatica e il Comune PD si defila dalle responsabilità degli stessi amministratori PD che aveva nominato? E come mai parla solo il Comune PD dopo giorni e giorni di silenzio, mentre la minoranza chiedeva la convocazione straordinaria del Consiglio Comunale e le dimissioni del Consiglio di Amministrazione della RSA? Anche chi è digiuno delle più elementari regole della politica comprende che la vicenda è grossa, è politicamente rilevante, la comunità cittadina ha il diritto di sapere per filo e per segno, ma il Comune se ne lava le mani nascondendosi dietro la “autonomia”. Ma quale autonomia? L’ente locale ha il dovere morale di controllo sugli enti dei quali nomina gli amministratori e invece invoca l’autonomia della RSA? E’ un problema, prima che giudiziario e amministrativo, anche politico e vi interviene (solo tardi) il Comune PD. E la sezione del PD locale tace sorniona? Non dice niente? Non ha niente da dire? Anche la sezione PD, come il Comune PD, se ne lava le mani e tace? E cosa dice, poi, il Comune PD in quel comunicato? Dice che “Per sgomberare il campo dai dubbi e dalle inesattezze, l’Amministrazione Comunale di fronte al caso “Fondazione Moroni – Antonini – Morganti” ha l’obbligo di tracciare le tappe condivise con lo stesso Cda della casa di riposo e quelle che hanno avuto un andamento autonomo”. E invece che andare al sodo per sgomberare dubbi e inesattezze sulla vicenda, si dilunga a parlare delle modalità di nomina dei consiglieri, delle ispezioni dei Nas sulle carenze igieniche, e poi sui rimedi adottati e plauditi in totale segretezza perché “Nessuna notizia è apparsa a riguardo, perché la casa di riposo ha bisogno di chi si rimbocca le maniche e lavora e non di persone che gridano allo scandalo, soprattutto per non arrecare danno ad una struttura che funziona e che eroga un servizio importantissimo”. Zitti e “Mosca”, quindi, come da sovietica abitudine del buon tempo andato. Ma dell’indagine della Magistratura sulle “procedure seguite per l'affidamento di alcuni lavori, in ordine alla quale sono state svolte delle indagini, peraltro non ancora concluse ufficialmente, e che attiene alla sfera di competenza dell'autorità giudiziaria” glissa e tiene subito a precisare le “strade separate che hanno preso alcuni membri del Cda e l’Amministrazione Comunale”. Appunto, il Comune è Ponzio Pilato, poiché “ci sono altri aspetti che vanno tenuti debitamente in considerazione e cioè l’autonomia di cui gode la Fondazione”, dovendo comunque ammettere “alcune divergenze in ordine alla gestione di quest'ultima da parte del Sindaco e di alcuni consiglieri del Cda, che si è anche palesata in una richiesta informale di dimissioni inoltrata dal primo cittadino al Presidente della casa di riposo il 29 settembre”. Ma come? La RSA è autonoma, ma il Sindaco PD ha chiesto le dimissioni del Presidente PD? Ecco, riemerge qui il PD Partito Dimissionatico, come di consueto. Ma non chiarisce quali e di quale portata erano le “divergenze”, certo non di poco conto se lo stesso sindaco ha chiesto le dimissioni del presidente il giorno prima delle dimissioni del rappresentate di minoranza. Aridaje con tutte queste dimissioni in casa PD. Ironizza poi, il Comune PD, sulla “richiesta tempestivissima della minoranza (alle ore 12 del 06 ottobre, ovvero a distanza di poche ore dall'uscita della notizia sui giornali, era già arrivata firmata in Comune) che quasi sembrava sapere ed essere pronta all’evenienza, di convocazione di un Consiglio Comunale”. Perché, se fosse stata presentata qualche ora prima, o invece qualche giorno dopo, che cosa sarebbe cambiato? Qui non è in gioco che cosa fa o non fa, e quando, la minoranza. Bensì che cosa ha fatto e fa la maggioranza PD, in Comune e nella RSA. Questo è l’oggetto vero della questione, ma di questo non c’è traccia di spiegazione nel comunicato, che non spiega proprio un bel niente, ma si contorce abilmente per prendere le distanze da chiunque si trovi nei guai: così è fatto il PD Partito Dimissionatico e Partito Distanziatico, come volevasi dimostrare. E’ diventata, questa, una telenovela ormai indigesta. Mèmè, ma non vedi come li stanno conciando i tuoi compagni del PD, con i quali hai fatto accordi politici che distruggono l’autonomia del nostro paese? E tu gli hai ceduto metà della Segreteria, metà della Ragioneria, metà dell’Anagrafe, metà dell’Ufficio Tecnico, metà della Vigilanza Urbana e chissà quale altra metà d’altro. Ma non vedi chi hai attorno? Non ti eri mai accorto che razza di partito è il tuo PD? Che razza di compagnia ti sei scelto? Che compagni ti circondano? Lo sai, ora, che se dovesse succedere qualcosa (potrebbe sempre capitare), quelli del PD sarebbero capaci di lasciarti da solo a difenderti come potrai, alla bell’e meglio. Al massimo ti faranno avere “una richiesta informale di dimissioni inoltrata dal primo cittadino” PD di Ostra, come è scritto in quel comunicato, ma in sordina, senza farlo sapere troppo in giro, come con Marino a Roma o come con Paradisi a Ostra. Ma che altro aspetti? Vuoi finire per farci distruggere totalmente la nostra autonomia comunale? Non basta quello che hai fatto e quello che ti ha fatto fare il PD? Dai, non tentennare. Non ti diciamo di dimetterti, come ha fatto il tuo collega sindaco PD Storoni con il suo presidente PD della RSA Paradisi (chi lo fa una volta impara e potrebbe rifarlo di nuovo anche con altri), non sarebbe da noi che non apprezziamo le dimissioni di nessuno, non devi dimetterti, ma di venire via da lì sì. Riprendi la nostra autonomia. Via, via, Memè, vieni via da simile compagnia.

da montenovonostro

 

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    Ma non serve chiudere la stalla quando il bove è fuggito.