Senigallia: La senatrice Amati non ha votato la riforma costituzionale e ha fatto bene |
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Giovedì 15 Ottobre 2015 16:34 |
Non condividiamo le idee politiche della senatrice senigalliese Silvana Amati, ma ci è già capitato altre volte di riconoscere la giustezza di alcune sue prese di posizione. Anche stavolta sentiamo di doverle riconoscere la fondatezza delle argomentazioni che adduce nel suo comunicato con il quale spiega perché non ha votato la riforma costituzionale del Senato. “Il 13 ottobre il Senato ha approvato in terza lettura il testo della riforma costituzionale, che supera il bicameralismo e istituisce il “nuovo Senato”. Tra
quei 179 voti a favore non c’e il mio”, ha scritto. E ha spiegato anche perché: “Come già nell’agosto 2014, in occasione della prima lettura, ho scelto di non aderire, questa volta non partecipando al voto finale perché non condivido il contenuto del testo”. “Infatti ho sempre ritenuto che la nostra Costituzione andasse applicata, difesa e mai alterata. Per questo dal 1994 ho aderito ai Comitati per la difesa della Costituzione, promossi da Dossetti – aggiungendo poi che - Quest’ultima proposta di riforma accentua peraltro le criticità: elimina un contrappeso politico, riduce fortemente la funzione rappresentativa, realizza nei fatti il controllo dell’esecutivo su tutti gli organi di garanzia, dalla Corte costituzionale alle Authority, finanche alla Presidenza della Repubblica”. La motivazione addotte dalla senatrice Amati è che “Il funzionamento della democrazia è certo cosa difficile e, in tempi di antipolitica, troppo spesso svilito. Non basta certo garantire l’azione del Governo, di qualunque governo, per risolvere i veri problemi del Paese. Il tema centrale è come risolverli, trovando davvero soluzioni condivise con le cittadine e cittadini. Dunque, nel ricordo delle motivazioni e delle ragioni storiche che portarono i Padri Costituenti ad approvare la Carta nel 1948, ho ritenuto di non contribuire con il mio voto alla fine di una storia che considero gloriosa e di garanzia democratica”. Ecco, di fronte a motivazioni come queste, che colgono appieno le preoccupazioni di chi teme una involuzione antidemocratica nel rampantismo frettoloso e inconcludente dell’attuale politica, non rimane a “montenovonostro” che condividere pienamente le motivazioni addotte: la senatrice Amati non ha votato la riforma costituzionale e ha fatto bene.
da montenovonostro |