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Home Comunità montenovonostro Roma: I migranti sono una risorsa economica per l'Italia, secondo i dati dello studio “anti-Salvini”?
Roma: I migranti sono una risorsa economica per l'Italia, secondo i dati dello studio “anti-Salvini”? PDF Stampa E-mail
Venerdì 23 Ottobre 2015 16:07

Roma I migranti sono una risorsa economica per l Italia secondo i dati dello studio anti Salvini”?Il Rapporto annuale sull'economia dell'immigrazione presentato a Roma dalla Fondazione Leone Moressa presso la sala polifunzionale della Presidenza del Consiglio dei ministri afferma che gli stranieri non sono un costo per l'Italia. Anzi. “Numeri che non piaceranno al leader della Lega Nord Matteo Salvini da sempre durissimo sulla politica degli sbarchi e il peso della loro accoglienza”, afferma il giornale IntelligoNews che riporta quei dati. Non sappiamo se il nome di quel giornale corrisponda a quello che scrive, oppure se è solo un pio desiderio. Vediamoli allora questi dati, che affermano come “la ricchezza prodotta dai 2,3 milioni di occupati stranieri raggiunga i 125 miliardi di euro, pari all'8,6% del Pil nazionale. Nel 2025 si prevede una crescita a 8,2 milioni della quota di stranieri, che diventeranno così il 13,1% della popolazione del Paese. Nel 2013 i contributi previdenziali versati dagli stranieri che vivono e lavorano in Italia hanno raggiunto quota 10,3 miliardi: "Ripartendo il volume complessivo per i redditi da pensione medi, si può affermare che i lavoratori stranieri pagano la pensione a 620 mila anziani l'anno" - hanno spiegato dalla Fondazione. La maggior parte dei lavoratori stranieri svolge un lavoro alle dipendenze e più del 70% è impiegato con la qualifica di operaio. L'incidenza massima del valore aggiunto prodotto dagli immigrati è "nel settore della ristorazione (18%) e nell'edilizia (17,3%). I numeri del rapporto dicono che l’Italia investe ogni anno meno di 3 miliarsi di euro (lo 0,16% del PIL) in aiuti allo sviluppo, contro i 4,9 miliardi (lo 0,31% del PIL) che loro mandano in patria sotto forma di rimesse, alle quali si aggiungono scambi commerciali e progetti di cooperazione che partono proprio dalle comunità immigrate”. Ma qui si sta prendendo lucciole per lanterne: questi dati si riferiscono agli immigrati “regolari”, quelli che sono arrivati in Italia da anni con un regolare permesso di soggiorno e che si sono messi a lavorare alle dipendenze di ditte italiane o hanno aperto ditte loro. Benvengano. Fanno bene. Ma non si può gabellare questa realtà incontestabile per coprire un’altra cosa, ben diversa: l’immigrazione clandestina. I primi sono stabilmente residenti in Italia, i clandestini sono ben altra cosa. Usare strumentalmente la sede della sala polifunzionale della Presidenza del Consiglio dei ministri, un organo istituzionale che dovrebbe essere serio, per fare controinformazione disdice alla Repubblica, se tollera simili strumentalizzazioni. Noi continuiamo a fare una distinzione netta fra gli immigrati regolari, gli immigrati clandestini, i profughi e i rifugiati. Non sono tutti nella stessa condizione: i regolari, i profughi, i rifugiati sono una cosa, i clandestini sono un’altra. E poi distinguiamo anche fra i clandestini: ci sono fra loro quelli che fuggono dalle guerre, quelli che fuggono dalla fame, quelli che fanno i perdigiorno in cerca di avventure e quelli che fuggono dalle patrie galere. Quelli che fuggono dalle guerre e dalla fame vanno comunque accolti dopo un sollecito accertamento del loro diritto all’asilo, subordinatamente all’accertamento anche delle loro condizioni di salute, perché fuggire dalle pestilenze non può certo impedire l’asilo, ma vanno curati tempestivamente per non portarcele a casa nostra, come riporta proprio oggi la stampa nazionale (http://www.blitzquotidiano.it/cronaca-italia/roma-malato-altamente-infettivo-arrivato-da-pantelleria-2305098/#sthash.Gwg1eCgA.dpuf). Ora è chiaro che i clandestini che arrivano oggi non hanno prodotto alcun reddito, checché ne dica la Fondazione Leone Moressa. Sono gli immigrati regolari, quelli già arrivati da tempo, che producono ricchezza, non i clandestini. Non si può fare confusione su questo. Salvo accordare loro l'asilo, se ne hanno diritto. Rimane poi quella piccola aliquota neo-arrivata di perdigiorno in cerca di avventure e delinquenti in fuga dalle loro patrie galere che non possono e non debbono trovare ospitalità: abbiano già tanta delinquenza del nostro, che non sentiamo alcun bisogno di aggiungerne altra. Salvini o non Salvini, così rispondiamo alla domanda se: “tutti” i migranti sono una risorsa economica per l'Italia, secondo i dati dello studio “anti-Salvini”?

 

da montenovonostro

 

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