Roma: Ma allora, l’occupazione cresce o non cresce? |
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Sabato 24 Ottobre 2015 16:36 |
Prende atto, “montenovonostro”, della dichiarazione odierna della CGIL, il sindacato un tempo “cinghia di trasmissione” del maggior partito della sinistra. Il rapporto, un tempo privilegiato e indissolubile, così almeno pareva, non è più roseo come un tempo. Anzi. Le prese di distanza fra CGIL e PD sono evidenti e sempre più numerose. E mentre il PD e il Governo, da una parte, sbandierano le sorti magnifiche e progressive della economia
nazionale che, dice, è rinata nell’epoca Renzi, di ben altro tenore sono le dichiarazione del sindacato CGIL: "A settembre la Cassa Integrazione Guadagni (Cig) torna ad aumentare, con un +54,31% sul mese di agosto, mentre il volume delle ore di Cig dei primi nove mesi del 2015 conferma l'assenza di attività produttiva (zero ore) per potenziali 330 mila posizioni lavorative dalle prospettive sempre più incerte ed esposte al pericolo reale di perdere definitivamente il lavoro". E' quanto si legge nel rapporto di settembre dell'Osservatorio Cig della CGIL. Per il segretario confederale della CGIL, Serena Sorrentino, "Il rialzo della cassa dimostra che i dati andrebbero letti con maggiore prudenza ed attenzione e che i toni entusiastici del governo e di alcuni politici dopo il dato del mese precedente erano del tutto fuori luogo". Inoltre, aggiunge Sorrentino, "l'aumento in settembre della cassa con una percentuale così significativa è il segnale di una ripresa più lenta di quella prevista dalle stime. Per questa ragione continuiamo a chiedere al governo di modificare il decreto sugli ammortizzatori sociali che, peraltro, sta già evidenziando una serie di pasticci: dal regime delle sospensioni, non solo per gli artigiani, alla riduzione delle durate che rendono scettiche le imprese, alle assurde penalizzazioni per i lavoratori sui contratti di solidarietà". Ma allora, come stanno davvero le cose? Renzi giubila festante e la CGIL si piange addosso. Difficile sbrogliare la matassa. Chi ha ragione? L’incorreggibile declamatore per 300.000 nuovi posti di lavoro o la desolata lamentatrice per 330.000 posti di lavoro a rischio? Pur essendo entrambi dalla stessa parte politica ci sembrate un po’ lugubri, anzi, sinistri. Ma allora, l’occupazione cresce o non cresce?
da montenovonostro
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