Ostra Vetere: Grazie Memè, che ci servi oggi il nostro pane quotidiano, acqua compresa |
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Lunedì 09 Novembre 2015 19:15 |
Otto pagine di fattura, una quantità impressionante di dati, un elenco, seppure agghiacciante, di tariffe in vigore, grafici sui consumi medi giornalieri, tante e tante informazioni e suggerimenti per sapere tutto o quasi sull’acqua e l’acquedotto, poi una stretta al cuore sulla cifra totale quasi da capogiro e un sorpresa aggiuntiva rassicurante: “TOTALE DA NON PAGARE -122,44 €”. Da NON pagare. Che bello. Un regalo insperato, pur nel mezzo di una desolazione quotidiana fra tasse e balzelli incontenibili. Da NON pagare, con tanto di segno meno per un importo non propriamente modesto della bolletta dell’acqua. Ma che è successo? Possibile? Tutto è caro, tutto costa, tutto aumenta, e la Multiservizi fa questo bel regalo? E’ una fortuna insperata. Entusiasmante. Da non credere. E infatti bisogna proprio non crederci, a una fortuna così. Non è una fortuna insperata: è una fortuna farlocca. Basta leggere il perché. E qui sta l’amara verità. Nelle precedenti bollette
erano stati addebitati acconti sui consumi stimati per la non modica somma di € 236,66. Troppi, rispetto ai consumi effettivi. La lettura stimata e fatta pagare a luglio era di gran lunga superiore ai consumi rilevati addirittura un mese dopo. Ecco perché Multiservizi ha concesso la grazia: una fortuna insperata, ma una fortuna farlocca. In parole povere, con la scusa delle “stime”, anzichè delle “letture effettive”, la Multiservizi ha incassato in anticipo una bella sommetta (sommetta si fa per dire, perché sono sempre 236,66 euro), che l’utente, del quale abbiamo coperto i riferimenti per doverosa riservatezza, ha dovuto pagare a occhi chiusi. E’ vero che ora tutti quegli euro anticipati Multiservizi li restituisce, anzi no, non li restituisce, consente di “NON” pagare. E ci vorrebbe pure. Così l’utente spremuto rimarrà a credito in futuro. Chissà quando riuscirà a tornare alla pari, dopo aver sborsato con largo anticipo. Ecco i vantaggi della devoluzione dei servizi: il Comune ha trasferito gli impianti a un ente terzo, che ci rifila simili fortune. C’è da rimpiangere Guido Avenali, il fontaniere di tanto tempo fa, che passava per le case a leggere (“leggere”, non “stimare”) il contatore dell’acqua e dopo toccava pagare. Ma il giusto. Quello consumato davvero, neppure una lira di meno, ma nemmeno una lira di più. Adesso viaggiamo a euro e il Comune, con la devoluzione dei servizi, dice di realizzare “economie di scala”. Non sappiamo su quali “scale” si stia arrampicando questo nostro sventurato Comune, ormai bell’e degradato quasi a frazione. Chissà cosa si inventeranno adesso i cinque arcigni gendarmi clacchisti in servizio permanente effettivo sulla pubblica piazza a tacitare il popolo ormai rumoreggiante. Realizziamo solo che le chiacchiere non hanno mai fatto farina. E nemmeno pane. Perché non basta la farina per fare il pane, occorre anche l’acqua: che ormai è un bene di lusso pagato con largo anticipo. Promettevano riduzioni di tasse e tariffe, e invece sono sempre più alte. Addirittura farlocche. Altro che fortuna insperata: è solo una fortuna farlocca. Grazie Memè, che ci servi oggi il nostro pane quotidiano, acqua compresa.
da montenovonostro |