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Dal Mondo: Alla direzione PD di cui è il segretario nazionale. Appunto PDF Stampa E-mail
Lunedì 23 Novembre 2015 17:04

Dal Mondo Alla direzione PD di cui è il segretario nazionale AppuntoNon c’è dubbio, sono terribili i momenti vissuti dall’umanità sconvolta sotto il ricatto terrorista. Il mondo occidentale, che per secoli ha coltivato la convinzione di essere onnipotente, scopre adesso quanto sia fragile l’equilibrio un po’ opportunista fondato sul successo dell’economia e del benessere. Il benessere è andato a farsi benedire ormai da sei anni, in coincidenza con una crisi economica mondiale che solo l’occhiuta partigianeria del PD continuava ad attribuire come colpa all’odiato Berlusconi, origine e fonte di ogni vituperio. Non è così. Non ne imbrocca una, questo PD tetragono nella sua faziosità partigiana, a costo di insistere ogni oltre limite di decenza a difendere l’indifendibile e accusare l’escusabile. Li abbiamo sentiti fino all’altro ieri difendere a oltranza l’irresponsabilità politica delle braccia aperte a tutti e per sempre, pur di sentirsi paladini di tutti in una indistinta confusione di ruoli e situazioni. Per mesi e mesi hanno caricato a testa bassa tutti quelli che suggerivano accortezza e discernimento, figuriamoci quante ne hanno fatte e dette contro l’odiato leghista Salvini che metteva in guardia contro i rischi evidenti. Fino a impedirgli di parlare in pubbliche manifestazioni nelle piazze. Adesso si scopre che forse Salvini non era completamente nel torto. Ma anche di fronte all’evidenza, il PD, che pure ha smesso di difendere a oltranza l’accoglienza indiscriminata per i troppi buchi nell’apparato di difesa dell’ordine pubblico e della pubblica sicurezza, non si decide ancora a fare mea-culpa. E’ fatto così, questo partito monolitico. Ma più che monolite pare un moloch, quando riesce a distruggere anche i suoi,  in un empito distruttivo e autodistruttivo. I casi Marino, De Luca e ora Bassolino la dicono lunga sulla “lucidità” di simile “lungimiranza”, analoga a quella impiegata nella politica dell’accoglienza indiscriminata. Non è in discussione il diritto-dovere sacrale dell’ospitalità. E’ purtroppo in discussione la capacità di sceverare l’opportunità. Scopriamo ora che numerosi terroristi, anche alcuni di quelli che hanno colpito la Francia, sono transitati attraverso l’Italia, camuffandosi tra la sterminata folla dei migranti e rifugiati. E’ stata proprio una imperdonabile imprevidenza aver sottovalutato i rischi di quello che alcuni continuano a definire “buonismo”, mentre è solo “dabbenaggine”, se non peggio, molto peggio. Nel frattempo, dopo le stragi e gli attentati di Parigi,  in Belgio Bruxelles resta paralizzata. Scuole, asili, università e uffici pubblici saranno chiusi, metro e tram sotterranei fermi, centri commerciali serrati, tutti gli eventi aperti al pubblico annullati. Le misure di sicurezza sono state rafforzate nelle sedi delle istituzioni Ue (Consiglio, Commissione e Parlamento) di Bruxelles presidiate già da giorni dai militari belgi. Dopo una retata scattata con una maxi-operazione coordinata in sette quartieri della capitale belga, le forze dell'ordine hanno arrestato 21 persone presumibilmente legate ai fatti di Parigi. Il premier Charles Michel non nasconde la difficoltà della situazione che di fatto paralizza la capitale: "La minaccia è considerata seria e imminente, temiamo attacchi simili a Parigi da più individui contro più obiettivi". La Francia ha lanciato i suoi primi attacchi aerei contro obiettivi dello Stato islamico in Iraq nelle prime sortite dalla portaerei Charles de Gaulle, schierata nel Mediterraneo orientale, come annuncia il capo di Stato maggiore delle forze armate francese. La Digos di Bologna sta dando esecuzione ad un provvedimento di espulsione su disposizione del Ministero dell'Interno, nei confronti di quattro marocchini, indagati in un'inchiesta sul terrorismo islamico della Procura. E noi? Che diciamo noi di fronte a un problema mondiale? "L'Italia non è un Paese che si tira indietro, ma lo fa in uno scenario in cui non ci possiamo permettere una Libia bis perché le conseguenze che dovremmo pagare sono superiori a quelle che è lecito attendersi". Chiaro no? Meglio disimpegnarsi funambolicamente senza dire. Così il presidente del Consiglio dei ministri Matteo Renzi alla direzione PD di cui è il segretario nazionale. Appunto.

da montenovonostro

 

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