L’avevano già detto forte e chiaro lo scorso martedì 20 Ottobre 2015 “No alla fusione dei Comuni per incorporazione” (http://www.ccpo.it/comunita/montenovonostro/29498-dalle-marche-no-alla-fusione-dei-comuni-per-incorporazione) dopo che l’Assemblea legislativa della Regione Marche aveva “approvato a maggioranza la proposta di legge ad iniziativa del consigliere regionale e Presidente della I Commissione consiliare permanente, il PD Francesco Giacinti, che consente la fusione dei Comuni per incorporazione. Non siamo e non saremo d’accordo. E metteremo in atto tutte le iniziative possibili per scongiurare il rischio che Montenovo diventi davvero una frazione altrui”. E l’avevamo ribadito anche lunedì 2 novembre 2015 quando “Voce Misena e Radio Duomo intervistano “montenovonostro” sulla incorporazione dei Comuni” (http://www.ccpo.it/telemontenovo/trasmissioni/29695-senigallia-voce-misena-e-radio-duomo-intervistano-montenovonostro-sulla-incorporazione-dei-comuni), come abbiamo poi pubblicato integralmente lo stesso giorno dopo che anche Telemontenovo aveva trasmesso l’intervista di Voce Misena a “montenovonostro” (http://www.ccpo.it/comunita/montenovonostro/29698-ostra-vetere-telemontenovo-trasmette-lintervista-di-voce-misena-a-montenovonostro). Saremo quindi felici che c’è stato bloccato l’annunciato referendum sulle fusioni dei Comuni di Pesaro con Mombaroccio e di Urbino con Tavoleto, in programma domenica 13 dicembre? Certo che sì. Il Tar, su ricorso di un gruppo di mombaroccesi, ha disposto la sospensiva della consultazione. Il primo stop è arrivato dal Tribunale Amministrativo Regionale per le Marche (Sezione Prima) che ha accolto l’istanza di sospensione e ha fissato la discussione di merito del ricorso al 18 marzo 2016, bloccando di fatto lo svolgimento del referendum di domenica. Fermi tutti, quindi. Ora scopriamo qualche particolare in più. La sospensiva disposta dal TAR per Pesaro-Mombaroccio ha indotto la Regione Marche a sospendere l'efficacia anche del provvedimento per Urbino e Tavoleto. Ma non si rassegna il tuttologo presenzialista sindaco PD di Pesaro Ricci, per il quale “il referendum è solo rinviato”. E non si rassegnano nemmeno i sindaci di Urbino, Maurizio Gambini ex PD, e di Tavoleto, il PD Nello Gresta: “La decisione del Tar ci ha colto tutti di sorpresa, mentre la macchina del referendum era in pieno lavoro”. I sindaci PD precisano di essersi attenuti scrupolosamente alle procedure indicate dalla Regione, che aveva anche ricevuto dal Ministero competente una nota in cui si confermava la correttezza della procedura: “Da parte del presidente della Regione, Luca Ceriscioli (anche lui del PD, n.d.r.), abbiamo avuto il pieno appoggio nel portare avanti questa operazione, visto anche che la linea indicata dal governo va verso l’accorpamento dei piccoli Comuni. Il Tar ci dice, in via cautelativa, che la procedura va verificata in modo più approfondito, ritenendo “seppur a un primo esame”, che “le censure contenute in ricorso non appaiono destituite di fondamento”, ma questo non vuol dire che la procedura portata avanti finora sia stata giudicata illegittima”. Non basta ancora ai sindaci PD quello che ha detto il TAR “le censure contenute in ricorso non appaiono destituite di fondamento”, che tradotto dal burocratese significa: i cittadini di Mombarroccio che hanno ricorso contro il referendum hanno fondati motivi. Sapendo quanto si intestardiscono i PD, che non ammetteranno mai di aver sbagliato, c’è ancora da temere. Il TAR blocca il referendum sull’incorporazione dei Comuni, ma il PD non si dà pace.

da montenovonostro