La recente scoperta della "neviera" dell'ospedale nella piazza del Comune fornisce argomento di riflessione sulla ricchezza di esperienze e conoscenze che ci riserva il passato di Montenovo. Bene fa il Centro di Cultura Popolare a conservare e valorizzare la storia del paese e “montenovonostro” ne apprezza lo spirito di servizio alla comunità locale affinché difenda la propria identità culturale, la propria storia e le proprie tradizioni. Montenovo è stata il “centro del mondo” e lo è tuttora per noi montenovesi. Non solo non ha niente da farsi insegnare da nessuno, ma ha anche tante cose da insegnare agli altri. E la benemerita istituzione culturale locale, in questi quaranta anni di attività, ha tante cose da far conoscere a tutti noi e anche, se vogliamo, a quelli che fra di noi dovrebbero essere i primi sopra di noi, anche se non sempre sono all’altezza del compito che per presunzione hanno assunto. Tra le tante altre cose che il Centro di Cultura Popolare fa conoscere, è certamente l’amore per la nostra terra e per le sue tante ricchezze nascoste, molte delle quali addirittura sconosciute. Proprio in questi giorni è tornata alla luce in paese, nel suo punto più alto, nella piazza del Comune, una antica struttura della quale in molti chiedevano spiegazione. Che puntualmente è arrivata nell’articolo pubblicato dalla “Gazzetta dj” dell’altroieri giovedì 17 dicembre 2015: “Ostra Vetere: Torna alla luce l’antica “neviera” dell’ospedale” (che possiamo leggere cliccando sul seguente link: http://www.ccpo.it/centro-cultura-popolare/comunicati/30372-ostra-vetere-torna-alla-luce-lantica-neviera-dellospedale). Oltre alle tante notizie sconosciute che l’articolo contiene su novecento anni di vita cittadina locale e internazionale, compresa la scienza medica e la tecnologia possibile nei secoli passati a servizio della salute e della sanità, ci è piaciuto soprattutto un inciso: “Non c’è più, purtroppo, alcun Ospedale a Montenovo, a causa dell’imprevidenza di moderni amministratori, ma ora torna alla luce la “neviera” degli ospedali a ricordare a noi tutti ciò che abbiamo disgraziatamente perduto”. Una perdita imperdonabile, a causa dell’imprevidenza degli uomini che, come tutte le cose, passeranno e passeranno presto, meglio ancora se subito.

da montenovonostro