E’ venuto il presidente mussulmano dell’Iraq in visita ufficiale in Italia e per accoglierlo “degnamente” i soliti “globalizzati” hanno provveduto a censurare le “vergogne”: teli pudichi sono stati stesi a coprire le nudità delle antiche statue museali che avrebbero suonato come “oscenità” insopportabili all’acuta vista dell’ospite. Mica si può rischiare di farlo trovare a disagio, lui che vuole ancora le donne coperte dai veli dei burqa. Ecco allora escogitato il trovato: teli e veli a coprire le impudiche nudità nazionali. E ne scoppia ovviamente una vibrata polemica (http://www.corriere.it/esteri/16_gennaio_26/rohuani-visita-colle-quelle-statue-non-gradite-delegazione-f213e32c-c40c-11e5-8e0c-7baf441d5d56.shtml), di cui si fa portavoce anche un nostro lettore che ci scrive: “......scandalo mondiale per un velo su attributi femminili e maschili su opere d'arte per un eccesso di attenzione verso l ospite..........e tutti proni quando qualcuno toglie crocefissi presepi . Che stampa.......!”. Rispondiamo che non sappiamo cosa abbia scritto “tutta” la stampa. Certo noi non abbiamo mai fatto mistero di critica a tutti quegli spiriti deboli che, per supposta convenienza (appunto supposta) bandiscono crocifissi, presepi e canti natalizi o addirittura l’aceto nelle pietanze degli asili (sì, vietano l’aceto a tavola perché potrebbe contenere tracce di vino che certa cultura aborrisce come uno dei maggiori mali della terra) per non offendere le “sensibilità” mussulmane presenti. Non lo sappiamo davvero che cosa ha scritto “tutta” la stampa, ci basta qualcuna. Ma noi rimaniamo ancorati a un principio: quando andiamo a casa d’altri cerchiamo di non offendere chi ci ospita e la stessa regola dovrebbe valere quando gli ospiti vengono a casa nostra. Siamo noi che ci adattiamo quando andiamo a casa altrui. Saranno gli altri che si adattano quando vengono ospiti da noi.

da montenovonostro