Ostra Vetere: Allora, o PD, la fusione del Comune sarà obbligatoria o volontaria? |
Venerdì 26 Febbraio 2016 22:37 |
Apprendiamo sgomenti dalla stampa locale che sarebbero tutti concordi con il presidente regionale ANCI e sindaco di Senigallia Maurizio Mangialardi, i vari presenti all’incontro promosso da CNA su “La valutazione dei margini di economicità nei processi di fusione tra i comuni”, svoltosi giovedì 25 febbraio 2016 presso la sede dell’associazione provinciale ad Ancona. La notizia l’abbiamo letta dall’articolo sul quotidiano online “VivereSenigallia” di oggi intitolato “Processi di fusione tra Comuni: i sindaci delle Marche concordi con il presidente regionale
dell'ANCI Mangialardi” (http://www.viveresenigallia.it/2016/02/26/processi-di-fusione-tra-comuni-i-sindaci-delle-marche-concordi-con-il-presidente-regionale-anci-mangialardi/578236/). Presenti, manco a dirlo, tutti esponenti di sinistra che ribadiscono: “Le riforme associative come unioni o fusioni sono strumenti indispensabili – secondo l’assessore regionale Cesetti – e si devono fare laddove portino a garantire servizi più efficienti ed economici ai cittadini, sempre salvaguardando la storia delle identità locali”. Diciamo subito che ci dissociamo dal giudizio di “indispensabilità”, perché la storia anche recente ci dimostra che la concentrazione dei servizi non fa risparmiare nè porta maggiore efficienza: non è vero. I servizi di oggi sono più o meno (spesso meno) di quelli di ieri e costano enormemente di più ai cittadini che pagano ogni anno tariffe sempre più elevate. Non è concentrando servizi che si risparmia e si dà maggiore efficienza. E’ tagliando gli sprechi e abolendo i carrozzoni creati in questi ultimi anni di “sfascismo” istituzionale che si può e si deve risparmiare e si può e si deve fornire servizi migliori e più efficienti. L’onnipresente sindaco PD pesarese, Ricci più in televisione a parlare che in Comune ad amministrare, ha anche indicato gli step procedurali (“step” all’inglese, come va tanto di moda per non farsi capire, mentre se avesse detto “passaggi” o “fasi” o “gradi” avremmo capito subito e meglio): “L’obiettivo è partire nel 2017 con i bacini omogenei: 8000 comuni italiani come li abbiamo conosciuti non reggono più, è necessario avviare il cambiamento, non tanto tenendo conto del numero di abitanti, quanto di omogeneità territoriali. Dentro questi bacini, che dovranno essere obbligatori e che potranno garantire servizi più efficienti, i comuni che vorranno farlo (su base quindi volontaria) si fonderanno”. E rispunta così il mito del “cambiamento” fine a sé stesso, addirittura “obbligatorio”, salvo contraddirsi su “base volontaria” che significa l’esatto opposto. Se una cosa è bianca è bianca, se è nera è nera. Mica si può dire che una cosa è contemporaneamente bianca e insieme nera? Perchè o è vera l'una, o è vera l'altra. E chi fa politica non può imbrogliare le carte, perchè deve dire la verità. E già Mangialardi aveva proposto di far fondere Montenovo come frazione di Senigallia. Allora, o PD, la fusione sarà obbligatoria o volontaria?
da montenovonostro |
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