Ostra Vetere: Vuoi farci sottomettere a Ostra o a Senigallia, Memè? |
|
|
|
Sabato 27 Febbraio 2016 22:23 |
Di fronte alle dimostrazioni di protesta, negli ultimi giorni il PD modera i termini. Ma si sa, certe idee perdono il pelo, ma il vizio no. Stiamo parlando di “fusione”, cioè della procedura che il PD vorrebbe imporre a forza per far sottomettere Montenovo e ridurlo a misera frazione di qualche altro Comune qui d’attorno. Tradotto in parole povere, scomparirà il libero Comune di Montenovo dopo novecento anni di
autonomia municipale e qui non avremo più né Municipio, né amministrazione comunale e nemmeno un sindaco nostro: verrà un sindaco da fuori a imporci che cosa dovremo fare. Questa è la “fusione”. Il PD l’ha voluta per Trecastelli (cioè, ha fatto scomparire i Municipi di Castel Colonna e di Monterado, che non hanno più il loro sindaco, perché là adesso amministra il sindaco che viene da Ripe, che ha cambiato nome e si chiama Trecastelli). Sempre il PD aveva già tentato di fare il referendum per la “fusione” di Mombaroccio per diventare “frazione” di Pesaro, e il referendum per la “fusione” di Tavoleto per diventare “frazione” di Urbino. Ma un comitato di cittadini di Mombaroccio ha fatto ricorso al TAR e il referendum per la “fusione” è saltato anche per Tavoleto. Il PD però non si dà pace, e proprio ieri ha annunciato la “fusione” di Pievebovigliana e Fiordimonte: dei due attuali Municipi ne rimarrà uno solo con il nome cambiato in Valfornace. Intanto il sindaco di Senigallia, sempre PD, si dà un gran da fare e ha proposto di fondere tutti i Municipi delle Valli del Misa e del Nevola, da Arcevia al mare, spalleggiato dal sindaco di Serra de’ Conti, anche lui del PD. Se andasse in porto l’idea, tutti i Comuni delle due valli scomparirebbero, nessuno avrebbe più il sindaco proprio, tutti i paesi, che non sarebbero più Municipi autonomi, diventerebbero frazioni di Senigallia e tutti verrebbero amministrati dall’unico sindaco senigalliese. Ve l’immaginate quanto sarà bello? Sarebbe un po’ come se tutti gli abitanti di una via dovessero farsi dettare ogni giorno dal caporione di turno il menù di pranzo e cena e non potessero più liberamente disporre di mangiare ognuno come gli va. Massificati. Ecco come il PD, erede della tradizione ideologica bolscevica, che aveva fatto costruire enormi alveari di case del popolo, tutti uguali nelle grigie periferie sovietiche, in cui tutti gli appartamenti erano sotto il controllo politico del commissario di palazzo, vorrebbe ridurre i nostri paesi senza più i Municipi. Così penserebbero di ridurre tutti quanti, sottomettessi a uno più grande. Ma noi non siamo d’accordo. Dovremmo tutti piegarci a intrupparci nei grigi casermoni di periferia di sovietica memoria? Noi non lo vogliamo e tutti quelli che non vogliono fare quella fine sono invitati a unirsi a “montenovonostro” per riaffermare un principio: Montenovo è nostro e dobbiamo amministracelo da soli, con un sindaco nostro. Questo sì che è un bel principio. Ma la dura realtà, purtroppo, è ben diversa, visto il sindaco che abbiamo, purtroppo. Memè avrebbe dovuto prendere subito posizione per difendere il nostro Municipio dal rischio cui va incontro e informare i compaesani, ma si è ben guardato dal farlo: tace e acconsente a farci portar via il Comune e a ridurci a misera frazione altrui. Allora, Memè, secondo te: vuoi farci sottomettere a Ostra o a Senigallia, Memè?
da montenovonostro |