Roma: La tormentosa trama dell’imperfetto Italicum |
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Sabato 05 Marzo 2016 16:22 |
Tra le stentate “deforme” varate dal governo PD, non è mai piaciuta a “montenovonostro” la “deforma” della legge elettorale, il cosiddetto “Italicum”, necessitata dalla solenne bocciatura con cui la Corte Costituzionale aveva bollato la legge precedente, detta “Porcellum”. Non migliore fine sembra essere destinata anche alla “deforma” dell’Italicum, della quale abbiamo sempre detto essere il grimaldello antidemocratico per scardinare un principio per noi fondamentale: chi governa e chi amministra la cosa pubblica deve essere sempre eletto liberamente e direttamente dal popolo a suffragio universale. La democrazia è tale solo
se è davvero il “governo del popolo”, come dice la parola stessa. E invece da troppi anni assistiamo a una torsione insopportabile di questo principio sacrosanto, dovuto all’introduzione di una serie di correttivi (vedi i listini bloccati, vedi la riduzione prima e l’eliminazione poi delle preferenze, vedi il trasferimento delle funzioni pubbliche a enti terzi cioè i cosiddetti “carrozzoni” i cui amministratori sono elettivi di secondo grado, vedi l’abolizione delle Province, vedi l’abolizione-“deforma” del Senato non più elettivo, vedi infine la soppressione dei Comuni) che conducono tutti in un’unica direzione: la progressiva riduzione della potestà elettorale popolare. E’ il crepuscolo della Repubblica costituzionale, repubblicana e democratica. Contro l’Italicum sono stati presentati 18 ricorsi e 14 motivi di incostituzionalità: “Il risultato che auspico è la cancellazione totale della legge, quello che ritengo più probabile – ha dichiarato l’avvocato Besostri che è stato l’autore della bocciatura del precedente Porcellum – è la bocciatura di almeno due aspetti: i capilista bloccati e il ballottaggio senza soglia minima di votanti”. In parallelo alla strategia giudiziaria dell’avvocato Besostri, intanto, per impulso del Coordinamento per la democrazia costituzionale stanno per partire anche due iniziative referendarie: due quesiti abrogativi contro l’Italicum e il referendum, previsto dall’art. 138 della Costituzione, per dire NO alla revisione costituzionale. E “montenovonostro” sarà della partita a votare NO al referendum costituzionale d’autunno, contro le “deforme” e anche per stroncare la tormentosa trama dell’imperfetto Italicum.
da montenovonostro |