Ostra Vetere: Ecco il sardone, Memè, tienti forte |
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Martedì 08 Marzo 2016 22:16 |
E’ fatta. Adesso il PD gongola. A maggioranza è riuscito a far passare in Consiglio Regionale la prima delle due proposte di legge che da mesi motivano “montenovonostro” contro lo sfascio istituzionale in atto. Già ci aveva pensato il capo di tutto Renzi a varare “deforme” che sfasciano le istituzioni centrali: via il Senato non più
elettivo e via le Province, che secondo loro non servono, mentre le Regioni sì. Per sfasciarle, accorpandole nella rossa “Italia di Mezzo” con Toscana, Umbria e Marche. Adesso ci si mette anche il PD di Ceriscioli in Regione a varare la legge che ci spaventa: la “fusione per incorporazione” dei piccoli Comuni che sottometterà Montenovo a misera frazione di qualche altro Comune più grosso qui d’attorno. Sentite che cosa dichiara oggi il presidente PD della Regione Marche, Luca Ceriscioli: “Non c’è più il ruolo surrogante delle Province, che svolgevano alcune funzioni anche a vantaggio dei Comuni più piccoli, come per le strade, la cultura, lo sgombero della neve. Oggi quindi l’aggregazione dei Comuni ha un senso diverso“. Ceriscioli ha rivendicato il fatto che la Regione Marche fa scelte “Senza ipocrisia e senza sottrarsi al dibattito nazionale. In sanità siamo autonomi, in tutto il resto il bilancio ha risorse risicate. Quindi quale capacità ha la Regione di agire? L’istituzione – ha concluso – deve dare risposte alla comunità. Abbiamo di fronte un percorso ampio, non ancora definito dal punto di vista normativo, ma che antepone gli interessi delle nostre comunità a perimetri istituzionali che non corrispondono alla realtà”. Ha detto che non si è sottratto “al dibattito nazionale”. Ah, ecco, a quello “nazionale”. A quello si è già sottratto l’autore della seconda proposta di legge contro cui “montenovonostro” sta lottando l’onorevole PD Lodolini. Ma non ammette il presidente PD Ceriscioli di essersi invece sottratto al “dibattito regionale”, lui, cui abbiamo scritto tante volte e non si è neppure sognato di rispondere o di farci rispondere. Sempre così fanno loro: se gli chiedi che ora è ti rispondono “venerdì”. Gli abbiamo chiesto il “dibattito regionale”, ma ci risponde che non si è sottratto a quello “nazionale”. Macchiavellescamente “lo scopo giustifica i mezzi”, secondo certa politica politicosa. E così ci rifila lo strumento dell’autoannientamento istituzionale: basterà il solo 10% degli elettori a chiedere il referendum per la fusione dei Comuni e Montenovo sparirà. Per riuscirci hanno anche abolito il “quorum”, cioè chi vota vota, anche se sono pochi o niente. Vuoi che il PD di Ostra Vetere, aiutato da quello di Ostra, non riusciranno a racimolare un misero 10% di elettori? Capirai, veleggiano all’aliquota del 78% a Montenovo (o meglio, veleggiavano tre anni fa, poi sono scesi al 51% scarso e adesso chissà quanti gliene saranno rimasti). Ecco il sardone, Memè, tienti forte, che entro due anni Ceriscioli ti farà smettere di sindacare e a comandare a casa nostra farà venire l’invasore ostrense, grazie alla nuova legge regionale. Gli hai fatto la campagna elettorale e ti ripaga così: col sardone. (Il “sardone”, in dialetto, è il colpo gobbo, lo sgambetto). Ecco il sardone, Memè, tienti forte.
da montenovonostro |