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Home Comunità montenovonostro Ostra Vetere: Una doverosa spiegazione sui rischi della fusione del Comune
Ostra Vetere: Una doverosa spiegazione sui rischi della fusione del Comune PDF Stampa E-mail
Lunedì 21 Marzo 2016 20:01

Ostra Vetere Una doverosa spiegazione sui rischi della fusione del ComuneRispondendo a una nostra lettrice che ci chiedeva spiegazioni sulla fusione del Comune, riteniamo opportuno puntualizzare ancora una volta qualche altro aspetto del controverso problema. “Di fronte ai rischi e danni che immancabilmente l'odioso progetto di fusione dei Comuni comporta, è necessario riflettere bene sull'argomento e tenere presente una differenza sostanziale: la proposta nazionale dell'onorevole PD Lodolini contempla la "fusione obbligatoria sotto ricatto", mentre la legge regionale recentemente approvata prevede la "fusione per incorporazione volontaria". - La proposta Lodolini è stata più volte definita come "agghiacciante", perchè contrasta con due principi costituzionali: a) l'autodeterminazione dei popoli (e quindi anche delle popolazioni) di cui tenta di conculcare la Libertà con la soppressione dell'Autonomia e b) il principio di Giustizia e parità, nei diritti e doveri, di tutti i cittadini che, pur pagando tutti le stesse tasse, riceverebbero dallo Stato trasferimenti (e quindi opere e servizi) differenziati, discriminatori e penalizzanti fra i cittadini "fusi" e "non fusi", ledendo il principio di uguaglianza per tutti. - La legge regionale non prevedere espressamente l'obbligo di fusione e anzi introduce il principio della volontarietà della richiesta di indizione di un referendum consultivo, ma: a) abbassa il numero delle firme necessarie al solo ridicolo 10% (cosìcchè non avrà problemi il PD con il suo 35-40% a mobilitare le sue truppe cammellate) e, soprattutto, b) abolisce il "quorum", cosìcchè quattro gatti ideologizzati riesciranno a imporre la loro volontà alla stragrande maggioranza dei cittadini che, ormai stufi di questa politica "sfascista", non vanno più nemmeno a votare. Ovviamente la Regione, che è a guida PD e persegue scopi politici e ideologici sopra le teste dei cittadini: a) oltre ad "agevolare" ideologicamente il referendum sgombrandogli la strada da ogni ostacolo, b) fissa anche premi per i "beoti" largheggiando con i soldi nostri i finanziamenti-premio pur di convincere i deboli a vendere il diritto di primogenitura per un piatto di lenticchie, sottratte al diritto di tutti gli altri. - Fra le due normazioni, la più pericolosa, addirittura "tirannica e dittatoriale", è certamente la prima, ma le ormai numerose prese di posizione pubbliche contrarie e la riconosciuta incostituzionalità della proposta sta inducendo il PD a considerarla non più una proposta seria, ma solo una "intenzionale provocazione" di sensibilizzazione al tema: ben misera e offensiva giustificazione che non copre: a) l'evidente improponibilità giuridica e politica della norma che lo stesso PD sta abbandonando, mentre appare b) ridicolo e offensivo alla dignità istituzionale che un parlamentare faccia "provocazioni" anzichè proposte serie ed equilibrate. Inoltre la proposta è stata depositata alla Camera, ma non è stata ancora calendarizzata dalla competente Commissione e vai a vedere che fine farà, anche se con questo PD in convulsa mutazione genetica non c'è mai da fidarsi. - Ben più pericolosa appare invece la recentissima legge regionale marchigiana, che è un autentico pastrocchio contradditorio e parimenti illegittimo, contro la quale stanno partendo nuove iniziative di contrasto: a) il 18 marzo ci sarà un incontro ad Ancona fra i componenti di un comitato con l'avvocato per studiare i termini giuridici dell'opposizione, e b) il 30 marzo sarà a Belvedere Ostrense la presidente nazionale dei Piccoli Comuni Italiani (l'ANPCI) che si contrappone ormai al tradizionale ANCI schierato a favore delle fusioni. - C'è quindi grande movimento in materia, cui si aggiungerà anche un corposo libro di "montenovonostro" in corso di redazione sull'argomento e che faremo avere quanto prima per posta elettronica, inviandolo a tutti gli onorevoli, senatori, consiglieri regionali marchigiani e agli organi di informazione, oltre che a tutti quei compaesani di cui sono noti gli indirizzi delle caselle email. - Infine, nell'incontro conviviale dello scorso martedì sera 15 marzo a Pongelli, è stato deciso di: a) dare inizio alla raccolta di firme sulla petizione a sostegno della richiesta di mantenimento dell'autonomia municipale grazie all'impegno di alcuni presentatori,e b) chiedere le autorizzazioni per tenere un comizio in piazza della Libertà in una delle prossime domeniche. Al rischio crescente contro la Libertà, l'Autonomia, e la Giustizia, rappresentato dalla "fusione", che farà perdere al paese la sua identità municipale, civile, sociale e culturale con l'abolizione dello Stemma comunale e l'annullamento dello Statuto dopo novecento anni di libera e incontrastata autodeterminazione, tutti i liberi e forti compaesani non possono che unirsi contro il "tradimento della patria" e contro gli "invasori forestieri" che vorrebbero venirci a sottomettere a casa nostra. Con l'augurio che contribuisca a "salvare" Montenovo. E’ questa una doverosa spiegazione sui rischi della fusione del Comune.

da montenovonostro

 

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