Hai diramato, Memè, l’invito per una prossima riunione a Palazzo Marulli per informare “i cittadini” su due argomenti attorno ai quali “montenovonostro” ti sollecita risposte da ben tre anni. Meglio tardi che mai. Ti ci è voluto un po’, ma finalmente ti decidi a far sapere notizie perché dici, Memè, “ci teniamo a fare chiarezza su diverse questioni importanti, in primis sanità e autonomia del nostro Comune”. Bene. Cioè, male, perché sono tre anni che ti stiamo chiedendo notizie e iniziative in proposito e tu arrivi sempre “dopo i fuochi”. Dopo che anche altri ti “sparano” addosso ti decidi a informare la popolazione. Non si fa così. Chi guida una comunità non dovrebbe aver bisogno dello
“svegliarino”, dovrebbe essere il primo a intuire le cose, dovrebbe sapere che una comunità esiste se ha una identità ideale e una struttura istituzionale per assolvere ai bisogni sociali, primo fra tutti la salute. Quindi, in ordine di importanza, una comunità deve avere una rappresentanza istituzionale (il Comune), un obiettivo primario (la sanità) e poi tutto quello che segue, e del quale deve rendere sollecitamente conto agli amministrati, cioè ai compaesani, come li chiamiamo noi o ai “cittadini” come li chiami tu (evidentemente ancora affascinato dalla terminologia rivoluzionaria anticlericale e antimonarchica francese). Memè, Memè: quando vennero qui i rivoluzionari anticlericali e antimonarchici francesi più di duecento anni fa, lo fecero per invaderci e sottometterci, cambiando tutto, imponendoci le loro leggi, togliendoci tutto quello che di bello e di buono il paese aveva cumulato nel corso dei secoli e millenni. Napoleone ancora deve ridarci i quadri che si era portato via e che non ci ha più restituito. Aveva anche cacciato le monache clarisse della beata Suor Maria Crocifissa Satellico e soppresso il monastero di Santa Lucia, che adesso è diventato Palazzo Marulli dove tu organizzi la riunione, forse in memoria delle prodezze di Napoleone. Lui è ormai tramontato, era un rivoluzionario anticlericale e antimonarchico che dopo un po’, guarda caso, si è fatto imperatore da solo, da quanto era antimonarchico: un tradimento bello e buono dello spirito della rivoluzione francese antimonanrchica. Ma tu continui a usare l’appellativo che lui aveva imposto ai compaesani, chiamandoli “cittadini”. Noi non siamo “cittadini”, Montenovo non è mai stato città (cittadino viene infatti da città), è solo un paese, ma è anche un Comune, che però fra poco, grazie a te, potrebbe addirittura essere declassato a misera frazione altrui. Nemmeno Napoleone era risuscito a fare altrettanto. Memè, Memè, non farci questo danno, dopo aver sfasciato un po’, anzi molto e troppo, salva almeno il Comune, visto che non avete salvato neanche l’Ospedale, né la RSA e ti farai portare via da altri “invasori” anche la Guardia Medica e pure la Guardia Municipale. Adesso dici che vuoi informare i “cittadini” per “fare chiarezza su diverse questioni importanti, in primis sanità e autonomia del nostro Comune”. Speriamo davvero che tu riesca a farla, ma siccome di quello che dici, e che hai detto finora, non è che dobbiamo fidarci più di tanto, noi intanto vogliamo sentire qualche altra campana che suoni meglio della tua, come ha annunciato di fare, addirittura prima di te perché evidentemente è più sollecito e pronto di te, il sindaco di Belvedere Ostrense che dopodomani ce la racconterà più giusta di te: si, caro Memè, intanto noi mercoledì andremo a Belvedere a sentire il sindaco Piccioni.
da montenovonostro |