Seborga (IM): Per rivendicare l’autonomia, ci si deve inventare un Principato? |
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Martedì 29 Marzo 2016 16:02 |
Tempi che corrono. Scavando nella storia, ne esce fuori che un tempo anche i piccoli paesi erano entità gelose della loro indipendenza. Cioè si sentivano liberi e non sottomessi ad altri poteri superiori. Ovvero erano titolari di una “sovranità” che, vera o supposta, a distanza di secoli viene ancora rivendicata a un millennio di distanza. Capita a Seborga, un piccolo centro
medievale alle spalle di Bordighera, in provincia di Imperia in Liguria, proprio vicino alla Francia, che da anni lotta per rivendicare la propria indipendenza dall'Italia. Addirittura. Tanto che, pur avendo solo 320 abitanti, si è autoproclamato Principato, retto dal 'principe' Marcello primo (al secolo Marcello Menegatto). Non è forse così anche per il Principato di Monaco? E’ così per la Repubblica di San Marino? E’ così per lo Stato pirenaico spagnolo di Andorra? Non è forse così anche per il Granducato franco-belga-tedesco di Lussemburgo? E’ così per il Principato renano del Liechtenstein? E allora si vorrebbe che così fosse anche per il Principato di Seborga. Mica uno scherzo. A partire dagli anni cinquanta del XX secolo alcuni membri della comunità di Seborga hanno rivendicato un'indipendenza dalla Repubblica Italiana, in virtù di un presunto antico status di Principato di cui la località anticamente avrebbe goduto, ritenendo non valida l'annessione al regno di Sardegna. I cittadini di Seborga eleggono perciò anche un principe con funzioni prettamente simboliche: il ruolo è stato svolto dal 14 maggio 1963 fino al 25 novembre 2009, data della sua morte, da Giorgio Carbone (Giorgio I), e dal 25 aprile 2010 da Marcello Menegatto (Marcello I). Il principe è coadiuvato da un consiglio di 9 ministri, privi di potere legale. Il principato conia una moneta, chiamata Luigino (nome ispirato a quello delle monete coniate davvero lì nel XVII secolo), senza alcun valore legale, ma utilizzata come buono spendibile in città; ciò ha suscitato un certo interesse nel mondo del collezionismo numismatico. Il valore dato al cosiddetto luigino è fissato in 6 dollari statunitensi. E stampa anche francobolli. Seborga ha anche proprie "targhe automobilistiche" che, però, non possono essere utilizzate se non a latere di quelle italiane. Vengono poi distribuiti ai richiedenti "passaporti" e "patenti di guida" recanti l'effigie e i timbri del principato che hanno unicamente funzione folcloristica e di promozione turistica. La pretesa indipendenza del principato sarebbe, secondo molti, soltanto una trovata pubblicitaria per attirare turisti e investitori. Il principato di Seborga non è riconosciuto dall'Italia che ha de iure e de facto la reale giurisdizione sul territorio. Ma la voglia di indipendenza è tanta. Infatti sembra in atto addirittura un 'colpo di Stato' a Seborga: il 'golpista' è un cittadino francese che si presenta come Nicolas 1er e che attraverso il sito principautedeseborga.com dichiara di essere lui il vero Principe. Nel sito vengono indicati anche i nomi dei ministri e dei segretari di Stato, anche loro francesi. Nicolas 1er ha pubblicato anche un video con un messaggio in lingua francese rivolto a 'Séborgiens et seborgiennes' con il quale si impegna a battersi per ottenere l'indipendenza del Principato e dare prosperità agli abitanti. Ohè. Nel tempo in cui, chi dovrebbe, tradisce le attese di autonomia municipale per sottometterci a misera frazione altrui, non è che anche anche a Montenovo a qualcuno verrà in mente che, per rivendicare l’autonomia, ci si deve inventare un Principato?
da montenovonostro |