Ostra Vetere: E noi faremo suonare le nostre campane |
|
|
|
Giovedì 31 Marzo 2016 23:27 |
La storia di Firenze, che tanto potrebbe piacere ai nostri amministratori comunali filo-renzian-fiorentini, racconta un aneddoto gustoso. Cacciati i Medici, Pier Capponi fu nominato capo della Repubblica e si dimostrò accorto statista nei negoziati con il re Carlo VIII di Francia, che aveva invaso l'Italia nel 1494, e presso il quale si erano rifugiati anche i Medici. All'arrivo di Carlo VIII e del suo esercito invasore a Firenze,
Piero Capponi e i fiorentini erano disposti a ricompensare Carlo con una grande somma di denaro per comprerare il suo sostegno, ma non vi era accordo sull'entità. Di conseguenza l’invasore Carlo VIII presentò un ultimatum e, ricevutone un rifiuto, minacciò dicendo: “allora noi suoneremo le nostre trombe”, intendendo con ciò far schierare l’esercito a battaglia. A questa minaccia rispose deciso Capponi: “e noi faremo suonare le nostre campane”, manifestando l'intenzione della città di resistere chiamando a raccolta i cittadini. Allora Carlo, che non poteva accettare la prospettiva di una lotta ad oltranza, fu costretto a moderare le sue richieste e concluse un trattato più equo con la Repubblica. Tu, Memè, fai come l’invasore Carlo VIII: hai occupato il paese e pensi di alzare il prezzo, anzi, di abbassarlo (il paese) svendendolo. Stasera stai facendo suonare le tue trombe, ma noi, seppure senza essere Capponi, anzi, tutt’altro che “capponi”, siamo a difesa della repubblica democratica contro ogni monarca invasore, manifestiamo l’intenzione del paese di resistere agli invasori e faremo suonare le nostre campane.
da montenovonostro |