Ostra Vetere: Non è posto per provocazioni, quello, né per chi le fa |
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Venerdì 01 Aprile 2016 22:17 |
C’è stato un inciso, nel lungo e articolato discorso tenuto dalla Presidente Nazionale dell’Associazione dei Piccoli Comuni Italiani, la professoressa Franca Biglio, al convegno di ieri a Belvedere Ostrense sulle autonomie locali insidiate dalle proposte legislative sulla fusione per incorporazione o sulla fusione obbligatoria sotto ricatto, che fa riflettere molto “montenovonostro”. La professoressa Biglio non è stata tenera nel suo lungo intervento, ma quello che ci ha colpito è il seguente: "Anzichè
dare i soldi a pioggia purchè i comuni si fondano, perché non rivendichiamo i soldi che ci spettano? - rincara la Biglio - Siamo costretti dalla legge o dai fatti perché se non ci fondiamo ci tolgono l'ossigeno chiudendo i trasferimenti. E che dire poi della proposta di legge Lodolini che vorrebbe la fusione per i comuni al di sotto dei 5 mila abitanti? Ho interrogato l'onorevole Lodolini sulla ratio di questa proposta di legge e mi ha risposto che lo ha fatto per provocazione! Ma ci rendiamo conto? Secondo me il problema non sono i piccoli comuni... Del territorio e degli abitanti non interessa a nessuno. Ai politici interessa potenziare il proprio poter sul territorio e come possono riuscirci? Riducendo la democrazia partecipata, riducendo il numero dei comuni in modo da avere un sindaco nominato dal partito e non più eletto". E’ particolarmente la risposta che le ha fornito l’onorevole PD Emanuele Lodolini, autore della proposta di legge sulla fusione obbligatoria, che ci indigna: “ha risposto che lo ha fatto per provocazione!”. Per provocazione? La provocazione è la pratica cui si dedicano i provocatori, quelli che sparigliano le carte, che distraggono l’attenzione, che alzano polveroni per disimpegnarsi machiavellicamente. Roba che con la “onorabilità” dell’attività di chi si fa chiamare “onorevole” non sembra proprio conciliarsi. Da un “onorevole” ci si dovrebbe attendere “onorabilità”, “autorevolezza”, non “autoritarietà” e “provocazioni”. Non vogliamo pagare laute prebende a chi giocherella con le istituzioni, soprattutto con le istituzioni locali, a chi fa una cosa per ottenere altro risultato, a chi svicola e schiva i problemi. No, onorevole Lodolini, simili “provocazioni” vada a farle da qualche altra parte, non in Parlamento. Non è posto per provocazioni, quello, né per chi le fa.
da montenovonostro |