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Home Comunità montenovonostro Dall’Italia: Il “fatto” fa male a tutti, il “detto” fa male solo ai cretini
Dall’Italia: Il “fatto” fa male a tutti, il “detto” fa male solo ai cretini PDF Stampa E-mail
Sabato 02 Aprile 2016 16:03

Dall Italia Il fatto fa male a tutti il detto fa male solo ai cretiniSiamo sempre più preoccupati della piega che sta prendendo la politica nazionale sotto l’incalzare delle “esternazioni” del presidente-capo-comandotuttoio che, per adesso, guida questo povero Paese senza aver mai ricevuto alcun mandato elettorale dal popolo. Frutto dei tempi perversi, che ha perso di vista il “verso” giusto. E’ proprio vero l’annuncio iniziale che “l’Italia cambia verso”. Gran brutto “verso”, però, se precipita verso l’intolleranza annunciatrice di ben altri preoccupanti sviluppi rispetto a quelli che ci saremmo attesi in democrazia. Prendiamo ad esempio l’ultima vicenda: le dimissioni della ministra Guidi sotto l’incalzare dello scandalo petroli. Gran brutta pagina di storia nazionale. Ma non è l’unica, nè sarà, pensiamo, nemmeno l’ultima. E’ ovvio che in una brutta vicenda di questo genere le minoranze alzino il livello delle critiche. La critica, si sa, è il sale della democrazia. Certo, ogni critica, anche la più dura, non deve eccedere i limiti del buonsenso. Non è nemmeno utile sparare sempre nel mucchio. Bisognerebbe darsi una regolata. Ma il “regolatore” dovrebbe essere, appunto, il buonsenso, non la “repressione”, non l’imposizione del silenzio, non con lo zittire tutti. E a darsi una regolata dovrebbe essere anche la buona educazione. Che manca ormai da troppo tempo: trent’anni senza regole hanno prodotto degenerazioni sempre più pesanti nella vita di relazione fra le componenti politiche. Da troppo tempo pare che tutti facciano a gara ad alzare il livello dello scontro, non solo criticando, ma, peggio, offendendo, insultando, denigrando, calunniando. Di chi la colpa? Di tutti. Perché tutti, di destra e di sinistra, si sono piegati a questa logica perversa. Ma come si torna indietro? Come si restituiscono regole di buona convivenza? Non certo zittendo tutti, non certo attappando la bocca ai critici con le “repressioni”. Non certo impedendo loro di parlare, non certo bloccando i siti internet fastidiosi, non certo facendo chiudere pagine facebook. Non certo denunciando gli avversari. E invece va di moda proprio questo: denunciare chi si azzarda a criticare per zittirlo, per farlo stare zitto. No. Non è così che si fa. Non è con le denunce che si corregge l’andamento. L’abbiamo già detto altre volte: come in fisica, anche in politica a ogni azione corrisponde una reazione uguale e contraria. A denunce si risponde, purtroppo, con contro-denunce e via ingigantendo il livello dello scontro. Perché, a differenza della fisica, in politica le reazioni non sono mai uguali e contrarie. Spesso ingigantiscono e portano alle dittature. Per le “troppe” critiche sulla ministra che si è dimessa e per un’altra che non si vuole ancora dimettere sta scoppiando il putiferio. L’abbiamo sempre detto: siamo contro le dimissioni. Chi si dimette dopo aver assunto un impegno tradisce il mandato affidatogli dal popolo. E non si può, né si deve tradire il “mandato”, ne va della democrazia e della conseguente libertà. Certo, ci sono circostanze nelle quali anche le dimissioni sono ineludibili. Come nel caso della ministra, che lo stesso Renzi ha definito “indifendibile”. E allora? Se anche per lui la ministra è indifendibile, può forse attendersi che gli avversari tacciano e non dicano niente? E lui vorrebbe addirittura zittirli? Oggi ha minacciato di denunciare Grillo, che avrebbe pesantemente offeso il governo. A noi pare che il governo abbia pesantemente offeso gli italiani, tanto che una ministra è stata costretta a dimettersi. E che fa il presidente-capo-comandotuttoio? Denuncia Grillo. Dovrebbe invece denunciare la Guidi per quello che ha fatto e invece denuncia Grillo per quello che ha detto. Fatto e detto. Ecco i termini del problema. E’ più grave il “fatto” o è più grave il “detto”? Per coprire la gravità del “fatto” tutti i furbastri alzano polveroni sul “detto”. Ma la sostanza resta. Per noi è più grave il “fatto”, altrochè il “detto”. E allora chi comanda (o anche solo chi amministra, come da noi) rispetti il fondamento primo della democrazia: reprima il “fatto” e consenta il “detto”. Il “fatto” fa male a tutti, il “detto” fa male solo ai cretini.

da montenovonostro

 

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