Ostra Vetere: Intanto puntualmente abbiamo pagato la tassa sulla libertà |
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Martedì 12 Aprile 2016 22:22 |
L’avevamo già detto ieri, appena ci è giunto l’avviso della tassa da pagare per aver parlato liberamente di libertà in piazza della Libertà: il Comune ci impone una “jizya”, ovvero una specie di tassa mussulmana che gli “infedeli” (così vengono definiti i cristiani) sono costretti a pagare dove comandano i maomettani, se vogliono continuare a professare le loro idee religiose. Noi, che pure facciamo professione di fede cristiana, non ci sentiamo affatto “infedeli”. Anzi. Siamo “fedeli” a una idea religiosa e cristiana e a una idea civile e democratica: siamo, o quantomeno cerchiamo di essere, cristiani e democratici, ovvero democratico-
cristiani, come siamo sempre stati. Più “fedeli” di così? Ma ci trattano da “infedeli” e ci fanno pagare la “jizya” per poter professare liberamente le nostre idee e parlare altrettanto liberamente di libertà in piazza della Libertà. Come abbiamo fatto e come scriviamo sempre. Così, per essere liberi di parlare liberamente, ci fanno pagare la tassa-“jizya”. L’avevamo scritto: “Una tassa che comunque pagheremo subito, con lo stesso spirito con il quale i cristiani in Medioriente sono costretti a pagare la tassa “jizya” che i dominatori mussulmani impongono loro per poter professare liberamente (liberamente, in quei posti, si fa per dire) le loro idee religiose mal tollerate da chi comanda laggiù. Quassù non è poi tanto diverso”. E avevamo anche aggiunto: “Provvederemo a versare l’importo richiesto nel più breve tempo possibile, secondo le modalità indicate. Non vogliamo infatti tardare, come ha fatto per molti giorni il Comune. Pagheremo subito, indipendentemente dal giudizio che possiamo dare sulla sconcertante vicenda, poiché dopo i fuochi il Comune ci impone una “jizya” a buon mercato”. Noi non siamo andati in piazza al mercato, ma paghiamo lo stesso. E così oggi siamo andati alla Tesoreria comunale e avviamo versato subito l’importo richiesto, come da ricevuta che pubblichiamo a lato. Non è certo per l’importo, in verità modesto, quanto per il principio che critichiamo. Non era mai successo in settant’anni di vita democratica che per parlare liberamente di libertà in piazza della Libertà si dovesse pagare una tassa. La libertà non ha prezzo, è libera la libertà. Libertà l'abbiamo scritta anche nel nostro simbolo di "montenovonostro", insieme ad Autonomia e a Giustizia. Di questo abbiamo parlato. Ma ne parleremo ancora. Intanto puntualmente abbiamo pagato la tassa sulla libertà.
da montenovonostro |