Ostra Vetere: Memè, Memè, così non va |
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Giovedì 28 Aprile 2016 23:07 |
Da qualche giorno s’infiamma in paese una accesa polemica sulle discriminazioni selettive operate dall’amministrazione comunale in favore di associazioni e privati e a deprecabile discapito di altre. Avevamo già avuto modo di riferire personalmente per ben tre volte a Memè che un sindaco deve fare cose giuste per tutti, non una giustizia diseguale per qualcuno, sia per chi la pensa come lui che anche per chi la pensa diversamente, anche per gli avversari e pure per i “nemici”, per quelli che gli hanno dato il
voto ma anche per quelli che non l’hanno votato; pure per quelli che non lo voteranno mai e anche per quelli che non lo voteranno più. E sono ormai tanti, sempre di più. Se Memè non si comporta con equità e giustizia, non fa il sindaco, fa solo il capo della maggioranza (ammesso che sia ancora tale). Le accuse che oggi gli rivolgono, nascono da una recente manifestazione musicale per la Festa della Liberazione. Se davvero le accuse sono fondate (come sembra e come sono confermate anche da altre notizie discriminatorie ugualmente di pubblica conoscenza) costituiscono la più plateale conferma di un comportamento discriminatorio e deprecabile, ancora più offensivo perché legato a una Festa che dovrebbe ricordare la caduta di un regime tirannico e il ritorno delle libertà uguale per tutti, mentre qui in paese ripetono oggi le stesse forme dispotiche e discriminatorie di allora, con una giustizia diseguale. Fascismo e sfascismo non sono poi così dissimili. La vessatoria discriminazione delle minoranze è il più smaccato tradimento della Festa che si voleva celebrare. Evidentemente la Liberazione vera deve ancora ritornare qui da noi, se una maggioranza arrogante discrimina le minoranze. Memè, Memè, così non va.
da montenovonostro |