Dalle Marche: Mèjo ‘na vòlta a fàllo che cènto vòlte a dìllo |
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Mercoledì 04 Maggio 2016 16:10 |
Il marchigiano, si sa, è un popolo taciturno. Questione di carattere. Non certo perché non ha niente da dire. Bensì perché pesa le parole e non ne abusa. Sgobba, ma non si lamenta. Tace, ma pensa. E tira dritto. Nel senso che non sbanda, non si lascia coinvolgere, tantomeno travolgere. Ha radici solide, ben piantate per terra. Un po’ ruvido, ma di gran cuore. E in un mondo alla deriva, non è certo poca cosa riuscire a tenere la barra dritta. Di quanto è
serio, riflessivo, posato ma deciso, il marchigiano, si vede da tanti fatti. Non è un caso che, di fronte alla degenerazione sfrontata e ributtante che offre di sé la classe, anzi casta, politica nazionale, le Marche vantano un non piccolo primato: ha ancora una classe politica parlamentare intemerata, perché giustamente il popolo ha la classe dirigente che si merita. Ad un grande popolo, una classe politica adeguata. Grazie al cielo. Gli scandali nazionali non sfiorano i nostri parlamentari, di nessun partito politico. E di questi tempi calamitosi non è poco. Grazie a loro, ma grazie anche alla serietà dei marchigiani. Gente seria, di poche parole, ma di saldi principi. Non piacciono i chiacchieroni. A quelli che parlano e parlano si affibbia il nome di “ciarlatano”. Chi parla troppo, chi sproloquia, non fa per noi. Invece al vertice nazionale si chiacchiera molto, sproloquiando. A proposito delle tante e troppo promesse disattese, viene allora alla mente un vecchio detto popolare, che bolla inesorabilmente i contafrottole. Di chi dice e non fa, di chi promette e non mantiene, lapidariamente si apostrofa con “mèjo ‘na vòlta a fàllo che cènto vòlte a dìllo”. Sei mesi fa il governo annunciava gongolante: “daremo un bonus da 500 euro ai giovani 18enni” e partorì una legge di stabilità che sentenziava l’imminente decreto attuativo “entro 60 giorni”, cioè entro la fine di gennaio. E’ passato gennaio, è passato febbraio, è passato anche marzo e così “montenovonostro” ha scritto a tutti i parlamentari per segnalare il grave ritardo. Ma invece che decretare di conseguenza, il governo si è lanciato in nuove promesse, garantendo che avrebbe dato 80 euro mensili anche ai pensionati. L’avevamo detto subito, che prima di lanciarsi in nuove promesse sarebbe stato meglio mantenere le vecchie. Così abbiamo salutato positivamente le iniziative parlamentari di due eletti: il PD Piergiorgio Carrescia e il FI Remigio Ceroni, di sinistra e di destra, ma entrambi interessati a veder conclusa la vicenda, com’è giusto che sia. Ma passa ancora tempo e, invece che dare attuazione alla vecchia promessa, oggi il governo chiacchierone (per non dire “ciarlatano”) ne fa addirittura un’altra: dice che vorrà dare il bonus anche agli extracomunitari con permesso di soggiorno. Ahò! Non ci prendiamo in giro. Basta chiacchiere. Per noi marchigiani sono troppe. Prima di promettere altro, mantenga le promesse vecchie, perché, marchigianamente, andando ruvidamente al sodo, è “mèjo ‘na vòlta a fàllo che cènto vòlte a dìllo”.
da montenovonostro |