Spiace adoperare termini crudi, ma è nella logica delle cose e a niente servirebbe addolcire la pillola. C’è una sinistra europea ottusa che non comprende se non sbatte la bocca, cioè se non verifica sul piano elettorale il peso degli errori politici che commette per eccesso ideologico. La sinistra è tutta ideologia e poco senso pratico. I principi vanno bene, sono indispensabili, ma chi fa politica deve
comprendere quando si tira troppo la corda. Occorre una attenzione particolarmente acuta ai segni di consenso o di dissenso che vengono dalla opinione pubblica. Imporre a tutti le proprie idee a tutti i costi, solo perché si è conquistata la maggioranza elettorale una volta, non è una bella pratica. E non è nemmeno democrazia. E’ già successo più volte (anche da noi in paese, una dozzina di anni fa) e stavolta tocca all’Austria. La sinistra al governo si è lasciata andare alle proprie convinzioni ideologiche, ma la gente non l’ha seguita più. Ha largheggiato nel tollerare l’invasione di immigrati sotto il pretesto della pur doverosa solidarietà verso i profughi per allargare le frontiere a tutti, anche ai clandestini e forse anche a peggio, come i casi di cronaca anche recenti stanno dimostrando con l’infiltrazione tra i migranti di terroristi o presunti tali. Esattamente come sta facendo la sinistra italiana, che ancora non comprende il crescente livello di insoddisfazione popolare per questa invasione devastante. Ripetiamo: il dovere di ospitalità è sacro e va garantito. Accogliere i profughi è un dovere morale che non può essere eluso. Ma mentre si devono accogliere i profughi e i richiedenti asilo che ne hanno titolo, è necessario saper distinguere fra tutti quelli che arrivano, dividendo chi ha diritto all’accoglienza e chi questo diritto non ce l’ha. Chi fugge dalla guerra e dalle persecuzioni va accolto subito: non può rischiare la vita per rimanere in pericolo nei luoghi d’origine. Chi fugge dalla miseria va aiutato a casa sua: quello che ci costa mantenere per anni gli immigrati a casa nostra può essere più utilmente investito a casa loro per promuovere lo sviluppo economico anche in quei paesi. Che molti, anzi moltissimi immigrati, non abbiano titolo ad essere accolti è nell’evidenza delle cose: gli extracomunitari africani ed asiatici provenienti da paesi non in guerra sono uno stuolo invadente e insostenibile, composto per l’80% di giovani maschi, senza donne, senza genitori, senza figli al seguito. Che vuol dire? Se davvero fuggissero dalla guerra, dalle persecuzioni e dalla fame perché mai lo fanno da soli, senza portarsi dietro anziani genitori, mogli, sorelle e figli? Li lasciano forse in patria sotto le bombe, vittime di persecuzioni e affamati a morte? Bel senso di giustizia, dovere ed equità esprimerebbero, se fosse così. Evidentemente non lo è e se vengono in Europa in prevalenza giovani maschi è perché cercano sì condizioni migliori, ma forse anche avventure e fortune insperate. E infatti più della metà dei carcerati sono extracomunitari che delinquono. Ora, tutte queste considerazioni che, seppure dure da digerire, sono tuttavia ovvie di fronte alla mole inarrestabile dell’immigrazione, sono quelle che alimentano il giudizio e il pregiudizio dell’opinione pubblica europea e italiana. Potrebbero essere le considerazioni anche dei politici tutti, anche di quelli di sinistra, che invece non ne comprendono la portate e, soprattutto, le conseguenze. Le conseguenze ora le sperimenta la sinistra austriaca al governo: la popolazione ha superato il livello di sopportabilità e si ribella elettoralmente, votando massicciamente per la destra xenofoba, quella destra che la sinistra dice di contrastare e invece, paradossalmente, la favorisce con una politica dissennata sulla gestione dell’immigrazione. La sinistra austriaca, ottusamente attestata su posizioni ideologiche, non ha avvertito il pericolo dell’avanzata della destra razzista se non negli ultimissimi giorni e, con una tardiva, rapidissima e incomprensibile virata a U, ha deciso di erigere barrire al Brennero per bloccare gli immigrati. E’ stato il governo del cancelliere socialdemocratico austriaco Werner Faymann, dopo 7 anni e mezzo di sinistro governo, che ne ha deciso l’erezione, sperando nel miracolo finale. Non è stato così e, battuto al primo turno elettorale dalla destra razzista, oggi è stato costretto a dimettersi da ogni incarico pubblico e politico. Non poteva pensarci prima? Non poteva accorgersi per tempo? Non poteva adottare misure selettive per ospitare i richiedenti asilo e respingere i clandestini senza titolo? Evidentemente no, non poteva, non ne era capace, non capiva. Toccherà anche in Italia con le prossime elezioni? O è troppo testarda anche da noi, la sinistra ottusa che non comprende se non sbatte la bocca?
da montenovonostro |