Dall’Italia: Nessuno tocchi la Costituzione repubblicana e democratica nata dalla Liberazione |
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Giovedì 19 Maggio 2016 16:12 |
Dieci anni fa, il 25 giugno del 2006, gli italiani furono chiamati alle urne per il referendum sulle riforme del governo Berlusconi. La legge in questione era la devolution, fortemente voluta dalla Lega di Umberto Bossi. Prima di quel voto, c’erano molti appelli di esponenti politici e costituzionalisti in difesa della Costituzione, schierati per il No. Molti di loro sono gli stessi che oggi, invece, quella medesima Costituzione vorrebbero stravolgerla. Pure l’allora capo dello
Stato Giorgio Napolitano, che oggi è tra i fan più sfegatati della riforma renziana, diceva: “Andate a votare al referendum, ma poi le riforme si fanno insieme”, diceva Napolitano il 21 giugno 2006, prevedendo la sconfitta della devolution ed elogiando “la nostra Costituzione quanto mai moderna e attuale anche dopo 60 anni”. Oggi dev’essere invecchiata tutta d’un colpo, secondo Napolitano. Ma non è solo. Fra i contrari alle modifiche costituzionali c’era anche l’attuale capo dello Stato Sergio Mattarella, allora deputato della Margherita, che il 12 marzo 2005 intervenne in Aula in difesa della Costituzione affermando: “Oggi, voi del governo e della maggioranza state facendo la ‘vostra’ Costituzione. L’avete preparata e la volete approvare voi, da soli, pensando soltanto alle vostre esigenze, alle vostre opinioni e ai rapporti interni”, diceva l’attuale capo dello Stato. E poi: “Ancora una volta emerge la concezione che è propria di questa maggioranza, secondo la quale chi vince le elezioni possiede le istituzioni, ne è il proprietario. Questo è un errore”. Aveva ragione allora, ma oggi il governo Renzi riscrive ben 47 articoli su 139 della Costituzione senza coinvolgere l’opposizione, ma Mattarella deve aver cambiato idea. “Padrone” era Berlusconi allora, ma Renzi oggi no. Chissà com’è. Contrari alle modifiche c’erano anche il costituzionalista Stefano Ceccanti, Augusto Barbera sul Corriere della Sera, Antonio Polito vice direttore del Corriere e all’epoca senatore Ds, l’ex ministro DS Franco Bassanini, l’onorevole ex Margherita Pierluigi Castagnetti, la senatrice PD Anna Finocchiaro, e poi i PD Walter Veltroni, Nicola Latorre, Andrea Orlando e Gennaro Migliore, Francesco Rutelli e Luciano Violante, all’epoca tutti in prima linea in difesa della Costituzione. Com’è che cambiano idea anche sulla Costituzione? La Costituzione non poteva cambiarla Berlusconi allora, ma oggi Renzi si? E invece NO: la Costituzione non deve cambiarla nessuno da solo, imponendone la “deforma” a colpi di voti di fiducia. La Costituzione è una cosa seria, nessuno può impadronirsene a colpi di maggioranza parlamentare. Noi siamo per il NO alla “deforma” della Costituzione. L’abbiamo detto più volte e continuiamo a dirlo: nessuno tocchi la Costituzione repubblicana e democratica nata dalla Liberazione.
da montenovonostro |