Roma: Non si parla male dei morti, ma nemmeno si deve parlarne bene per forza |
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Venerdì 20 Maggio 2016 17:33 |
Non ci accodiamo al coro degli sperticati adulatori del morto Pannella. Non ne condividiamo i toni e tantomeno le motivazioni. Non ci è mai piaciuto Pannella, né cambiamo opinione adesso. E anche se molti strepitano enfatizzandone meriti che non riusciamo proprio a individuare, c’è anche un’altra Italia che è tutt’altro che affascinata dal ricordo del perenne contestatore, anzi, del sistematico provocatore. Più che “immortale”, come afferma oggi
qualcuno dei suoi strepitanti adulatori, per molti era e resta, togliendo la “t” quasi in coda alla parola, più semplicemente un “immorale”. E molti ricordano come Pannella sia stato, oltre che l’autore di mille battaglie incondivisibili (divorzio, unioni civili, matrimoni omosessuali, aborto, eutanasia, liberalizzazione delle droghe), anche l’iniziatore di centinaia di furbeschi “scioperi della fame”, nessuno dei quali ha mai concluso coerentemente, nemmeno uno, turlupinando la dabbenaggine di tanti creduloni. Eppure lo strepito di questi giorni è tanto. Anche troppo. Passerà. Non si parla male dei morti, ma nemmeno si deve parlarne bene per forza.
da montenovonostro |