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Home Comunità montenovonostro Reggio Emilia: “Compagne, cacciamo la Boschi”
Reggio Emilia: “Compagne, cacciamo la Boschi” PDF Stampa E-mail
Venerdì 20 Maggio 2016 17:40

Reggio Emilia Campagne cacciamo la Boschi”Nel settantesimo anniversario del primo voto consentito alle donne, dopo la Liberazione d’Italia, un “sit in” delle “signore in rosso”, le donne di sinistra di Reggio Emilia, non è stato tenero con la ministra Maria Elena Boschi, responsabile della “deforma costituzionale” che affossa larga parte di quella Costituzione repubblicana e democratica che in particolare la sinistra e l’allora PCI aveva fortemente voluto e che ora viene di fatto rinnegata, sottraendo non solo alle donne, ma anche agli uomini, il primo vero diritto di libertà: il voto. Se dovesse passare la “deforma” non solo le donne, ma neppure gli uomini potranno più votare per eleggere liberamente i senatori, perché quelli che rimarranno se li eleggeranno tra di loro, né gli amministratori delle Province pressoché soppresse e nemmeno gli amministratori dei piccoli comuni, soppressi e fusi nei Comuni più grandi da una dissennata politica “deformatrice” che sta agli antipodi di ogni principio di Libertà, Autonomia e Giustizia. Non sorprende, quindi, la reazione delle donne di sinistra di Reggio Emilia che hanno gridato “Compagne, cacciamo la Boschi”. «La Boschi non può venire qui a raccontarci il 70° anniversario del voto alle donne». Non è degna, sibilano fra le righe. È «uno schiaffo alla storia, al sangue versato», che a chiudere un importante convegno intitolato a Nilde Iotti, domani, venga proprio la ministra-simbolo di quella riforma che sta spaccando la sinistra; quella che metterà le mani sulla Costituzione. Un netto richiamo alle armi, che le signore della sinistra di Reggio Emilia, medaglia d’oro al valor militare della Resistenza, hanno recepito benissimo. Spiega la promotrice dell’evento Deliana Bertani, 70 anni, ex militante PCI e tesserata ANPI («Mia madre era una partigiana»). Le signore che hanno fatto la storia dell’Emilia scenderanno in piazza del Monte, a due passi dal Municipio, domani alle 9,30. «Presidio di donne contro la presenza di Maria Elena Boschi per concludere il convegno del 70esimo del voto alle donne. Ci saranno le foto delle 21 madri costituenti e lo spazio per scrivere una nostra frase col pennarello rosso... Vi aspettiamo numerose». «La Boschi verrà, ma poteva evitare – incalza Bertani –. Perché? Perché di lei penso tutto il male possibile. Non solo su questa riforma, ma anche per tutto il resto. È vero che le colpe dei padri non devono ricadere sui figli, però...». Fatto sta che «non siamo d’accordo alla sua partecipazione al convegno del Comune», ribadisce. IL pensiero corre veloce alla frattura che questo referendum ha già creato tra gli ex partigiani. L’ANPI ufficialmente invita a votare No. Nell’imbarazzo, alcuni iscritti in linea con il governo, nel Bolognese, che hanno stracciato la tessera. «Mi aspettavo che l’ANPI andasse in un’unica direzione. Quella del No. Qui è morta tanta gente per questa Costituzione». Questa è la situazione oggi in seno alla sinistra divisa. Ma non potevano pensarci prima, mesi fa, quando già “montenovonostro” diceva inascoltato queste stesse cose? Sempre in ritardo arriva la sinistra? Noi non vogliamo cacciare nessuno, vogliamo solo che nessuno cacci la Costituzione dall’Italia. Sono loro, che ora sono costrette a dire in ritardo “Compagne, cacciamo la Boschi”.

 

da montenovonostro

 

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