Da un po’ di tempo in qua non gliene va bene una, al socialista Hollande presidente della Francia in vertiginoso calo di consensi e popolarità. E’ già ottavo giorno di mobilitazione, il blocco delle raffinerie e dei depositi di carburante, e da ieri lo sciopero anche in 19 centrali nucleari. La riforma del lavoro, il cosiddetto “jobs act francese” rischia di paralizzare la Francia per le proteste dei lavoratori e dei sindacati. A Parigi una nuova manifestazione ha visto partecipare almeno 20mila persone: sono numeri superiori a quelli della settimana scorsa. Sono state arrestate 16 persone per i disordini scoppiati lungo il cammino del corteo che da piazza della Bastiglia è arrivato a Place de la Nation, incidenti in varie città, da Nantes a Bordeaux. Pare d’essere tornati al “maggio ‘68” della contestazione giovanile di quasi mezzo secolo fa. Ma stavolta non sono i giovani capelloni e scalmanati a paralizzare la Francia: sono i lavoratori che si sentono traditi da un partito che si diceva “di sinistra”, ma vira a destra. Un po’ come in Italia. Contagerà anche noi la Francia del “nuovo maggio francese” contro il jobs act d’ltralpe?

da montenovonostro