Dall’Europa: Terremoto Brexit |
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Sabato 25 Giugno 2016 15:44 |
Un mezzo disastro dopo il terremoto Brexit, l’uscita della Gran Bretagna dall’Unione Europea. Poche ore dopo il “si” a favore dell’abbandono dell’Unione, una petizione rimette tutto in discussione e raccoglie due milioni di firme per un nuovo referendum. Nel testo viene chiesta "l’applicazione della norma per la quale, se il voto a favore di uscire o restare è al di sotto del 60%, con partecipazione minore del 75%, dovrebbe convocarsi un altro referendum". L'affluenza che ha sancito la Brexit si è fermata al 72%. Quindi la Brexit non ha raggiunto il quorum. Altro che i referendum marchigiani sulle fusioni che il PD socialista impone addirittura senza quorum. Altra petizione che fa
molto discutere, è quella presentata al sindaco laburista (cioè socialista) di Londra, il mussulmano Sadiq Kahn, di dichiarare indipendente la capitale Londra dal resto del Regno Unito, per poi chiedere l'adesione all'UE come sorta di città-stato. Quasi 70mila le firme raccolte nella sola giornata di venerdì. In risposta alla Brexit, l'Unione Europea mostra i muscoli: quello tra l'UE e il Regno Unito "non sarà un divorzio consensuale, ma non è stata neppure una grande storia d'amore", Così ha detto il presidente della Commissione Europea Jean-Claude Juncker. Taglia ancora più corto il presidente dell'Europarlamento, Martin Schulz: "Già da martedì saranno fuori". Il voto britannico sulla Brexit, dice, "non è stato razionale" e inaugura "una stagione difficile per il Regno Unito e l'Europa, perché saranno più deboli loro senza di noi e come noi lo saremo senza di loro". Ma è anche costretto a dire: "Però, sì che si deve discutere come rendere l'Europa più efficace". Manfred Weber, capogruppo del Partito popolare europeo all'Europarlamento e consigliere della cancelliera Merkerl, parlando del premier inglese Cameron afferma che "avendo perso, si è dimesso come fa un leader. Ma prima, per anni, ha usato il metodo del dare addosso alla Ue per la sua carriera personale, senza mai spiegare alla gente che cos'era veramente l'Unione". "Adesso l'Unione Europea è a un bivio: deve riformarsi, scegliere fra cambiamento e distruzione". Non sorprende la durezza del socialista Schultz, ma i democristiani Junker e Weber ci vadano piano con Brexit. Avranno anche sbagliato gli inglesi nel voto al referendum, ma l’Europa socialista non ha alcuna colpa nell’aver fomentato di fatto la rabbia popolare? Solo rispondendo onestamente a questa domanda potremo capire tutti il perché del terremoto Brexit.
da montenovonostro |