Dall’Italia: Questo è il tempo di unire, di fare coalizioni, non di dividere |
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Venerdì 01 Luglio 2016 15:31 |
Abbiamo sempre pensato che l’ex presidente del Consiglio dei Ministri PD Enrico Letta non meritasse il trattamento riservatogli dal “comandotuttoio”, il capo del governo, capo del partito e capo di chissà cos’altri, Renzi, che gli ha tolto la poltrona di sotto costringendolo a volontario “esilio politico” in Francia, mentre l’invitava a stare “sereno”. Sereno ci sarà anche stato, Letta. Siamo noi che non possiamo stare sereni con Renzi. E ce lo spiega oggi proprio
Enrico Letta dalle pagine dei giornali nazionali. Letta dice che non servono leader che dividono, ma leader che uniscono. E non proprio l’identikit del segretario del PD, che per mesi ha vestito il referendum costituzionale come un plebiscito sul governo (e su di sé), salvo pentirsi. “Il punto è: che qualità deve avere una leadership? – si chiede Letta – Oggi la crisi delle élite esalta la necessità di unire, non di semplificare. Servono leader che uniscano, non leader che semplificano e dividono. Quando semplifichi, a furia di cancellare e di tagliare ogni complessità, arriva qualcuno che semplifica più di te e che alla fine ti manda a casa. Per questo la crisi scuote in particolare i sistemi presidenziali, i più verticali. Vivo in Francia, in questo momento il paese più shakerato d’Europa…. Vale anche per l’Italia: voler introdurre un sistema simil-presidenziale come quello che esce dall’Italicum è un errore profondo, una spinta artificiale che provocherà gli stessi danni di cui soffrono oggi altri Paesi europei. I sistemi presidenziali ti danno la forza, ma non ti obbligano a includere. E invece questo è il tempo di unire. Di fare coalizioni”. Non di dividere. Siamo perfettamente d’accordo con Letta. E lo siamo sia per quanto riguarda l’Italia che, nel piccolo, per quanto riguarda Montenovo. Al massimo possiamo dire che una sola cosa non ci piace di quello che ha detto Letta, ha usato due parole inglesi, come va tanto di moda, purtroppo: “leadership” e “shakerato” per dire “comandotuttoio” a proposito di Renzi e che la Francia è il paese più “agitato”, “sbattuto”, “convulso” d’Europa. Dopo l’esito della Brexit, il referendum inglese che ha sbattuto la porta in faccia all’Europa, non ci pare proprio il caso di continuare con l’esterofilia supina a un modello linguistico che ci snobba e dovrebbero tutti rinunciare a usare l’inglese, Letta compreso, per tornare alla nostra lingua madre, l’italiano o, nel nostro caso, al massimo al dialetto, che è tanto bello. Ecco, solo in questo dissentiamo da Letta. Per il resto dobbiamo dargli ragione in pieno. I “comandotuttoio” non piacciono a “montenovonostro”: né in Italia né a Montenovo, perché questo è il tempo di unire, di fare coalizioni, non di dividere.
da montenovonostro |