Dall’Europa: Una accoglienza cieca e autolesionista? |
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Venerdì 15 Luglio 2016 16:40 |
Che cosa significa accoglienza e integrazione se produce terrore a casa nostra? E’ indubbio, infatti, che Nizza, seppure in Francia, è anche “casa nostra”, martoriata e offesa da un folle estremista che ha seminato morte e distruzione in un giorno di festa nazionale sulla Promenade del Anglais in riva al Mediterraneo. Dopo aver espresso cordoglio e vicinanza ai francesi, ma anche agli italiani vittime dell’impensabile strage, sarà pur necessaria una riflessione sul perché i processi di integrazione e accoglienza si
trasformino troppo spesso in esplosioni irrazionali di odio religioso e tribale. L’orrenda carneficina di una ottantina di morti e centinaia di feriti replica i tanti e troppi precedenti, come a Bruxelles e a Parigi, oltre che in tante altre parti del mondo. Balza evidente una prima considerazione: gli estremisti islamici che rivendicano gli attentati mostrano sempre orgogliosamente la loro matrice prima religiosa e poi ideologica. Perché allora il cosiddetto “mondo islamico moderato” non prende subito e decisamente le distanze dai movimenti terroristici e non li bolla per quello che sono? Cioè criminali pericolosissimi che non sono solo assetati di vendetta per presunti torti internazionali subiti, bensì per una ideologia guerrafondaia inestinguibile, assetata di sangue e di conquista. A compiere gli ultimi orrendi attentati sono stati islamici perfettamente inseriti nella società occidentale, ma tutt’altro che integrati e sanguinariamente determinati a portare odio, distruzione e morte alla pacifica società che incoscientemente li ospita e magari li mantiene anche. Giriamo allora la domanda ai governanti: perché non chiedete (o meglio, pretendete) chiarezza e condanne esplicite e ripetute dei gravissimi crimini del terrorismo islamico agli Stati e alle organizzazione islamiche internazionali, e continuate a predicare una accoglienza cieca e autolesionista?
da montenovonostro |