Da Ostra Vetere: Embèh, què sarà mài? Anzi, què sarài mài? |
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Martedì 26 Luglio 2016 21:56 |
Esplode adesso una bufera politica sui mega-ordini degli amministratori comunali, dopo la pubblicazione online dei comunicati sul viaggio in Svizzera del sindaco di Ostra Vetere in visita alla statua di Traiano e della sua email che ordinava ai giornali di non pubblicarne un comunicato: "18.06.2016 20:52Apri email Re: IL TRAIANO PRESTO A OSTRA VETERE. NON PUBBLICARE NULLA, CONTIENE DEI GRANDI ERRORI! DEVE ESSERE MODIFICATO CON LE NOTIZIE CORRETTE Luca Memè Sindaco Inviato da iPhone". Richiesto di chiarimenti per poter provvedere alla smentita o rettifica di quanto già era stato pubblicato, non pare che sia ancora
giunta una risposta. Siamo curiosi di conoscerla per capire che cosa angustia così tanto il nostro primo cittadino di quel Traiano di cui aveva fatto presto presto strappare la gigantografia in piazza tre anni fa, che evidentemente non la “aggradiva” a sufficienza. Bada bene: “aggradiva”, non “aggrediva”, perché quella gigantografia non “aggrediva” proprio nessuno. No, “aggradiva” nel senso che “non gradiva” che a Montenovo rimanessero troppi segni del passato, perché quei segni si possono “aggredire”, come è inveterata ultratrentennale tradizione da parte dei sinistri amministratori, mentre ormai si vive nel presente, che è tutta un’altra cosa. Nel presente, o meglio “alla giornata”, così come capita. E non sempre capita bene, anzi. Però questa storia del Traiano innalzato, poi strappato, quindi riesumato e poi zittito non convince noi, ma nemmeno una parte dell’opinione pubblica, che ormai rumoreggia. Ma vorremmo sapere, oltre alle polemiche politiche che furoreggiano, anche la verità sull’ordine impartito, ma mai spiegato. E siccome noi abbiamo diritto a sapere, come ci era stato assicurato tre anni fa in campagna elettorale perché gli amministratori comunali, sinistri o no, devono rendere il conto delle loro scelte amministrative, vorremmo sapere anche questa: perché bistrattare tanto Traiano? Che male avrà mai fatto per meritare tante aggressioni da parte di chi “comanda” ora che non “aggradisce” il capolavoro più bello che avevamo e ne “aggredisce” anche la memoria? Ci pare la riedizione della vecchia pratica della “damnatio memoriae” di sinistra memoria. Sempre roba di sinistra, comunque, che più sinistra non si può. E non ce ne risparmia una, né ieri né oggi. Embèh, què sarà mài? Anzi, què sarài mài?
da montenovonostro |